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I flani del 1970 prima parte

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Ecco una galleria di flani del 1970;gloriosamente in bianco e nero,quasi dei fumetti,sono la muta testimonianza di un anno straordinario per il cinema.Basta semplicemente scorrere le immagini che seguono per rendersi conto della qualità dei film proposti,alcuni dei quali sono oggi autentici reperti archeologici,introvabili o sepolti in qualche cineteca.Questa è la prima parte dedicata al 1970,ne seguiranno altre due nei prossimi mesi.Nel frattempo il viaggio attraverso il mondo dei flani proseguirà come nel caso di altre rubriche,per esempio Un anno di cinema o Classifica al botteghino.

Buona lettura

 

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Un western di successo

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Il film di Winner è ancora un introvabile

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Western spaghetti

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Fim violento,declama il flano nella chiosa di chiusura

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Piccante…

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Ancora un western di grande successo

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Un altro film divenuto “invisibile”

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Flano del bel thriller di Biagetti

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Da notare il Vietato ai minori di anni 14

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Arriva finalmente nelle sale,dopo il flano che lo annunciava

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Scarso successo per L’uomo perduto nonostante il battage pubblicitario

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Assolutamente introvabile oggi il film di Livi

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Ancora un film vietato ai minori

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Spinto,annuncia il flano.In realtà,un film per educande

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Si notino i 4 spettacoli invece dei canonici 5

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Uno dei successi del 1970

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Palma d’oro a Cannes

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Davvero belli i due flani del film di festa Campanile

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La celebre soprano Moffo in un film scabroso

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Pubblicità nel flano

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Gran bel film e splendido flano

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Una descrizione accurata del contenuto del film

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Cinema:pensieri,parole e parolacce-Parte dodicesima

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Ritorna shewolf con la sua selezione di frasi più o meno famose tratte dal cinema di ogni epoca;amare o malinconiche,tenere o ironiche ma assemblate con molta attenzione e con particolare cura.Un must di Filmscoop,una delle rubriche più seguite di sempre.Un grazie a lei e a tutti

Buona lettura

1 A Wong Foo, grazie di tutto! Julie Newmar foto

“Se vuoi che un uomo sappia che c’è una bistecca per cena, devi fargli sentire che sfrigola!”
dal film A Wong Foo, grazie di tutto! Julie Newmar di Beeban Kidron (1995)

2 I giorni dell'ira foto

“Regola numero uno: quando spari ad un uomo uccidilo o, prima o poi, lui ucciderà te.”
Dal film I giorni dell’ira di Tonino Valerii (1967)

3 Il colore dei soldi foto

“Il denaro vinto è molto più dolce del denaro guadagnato.”
dal film Il colore dei soldi di Martin Scorsese (1986)

4 l'ultima volta che vidi Parigi foto

“Vuoi sapere il segreto del successo? La mediocrità, figliuolo. Se vuoi arricchirti,
da’ al pubblico ciò che si merita: violenza, adulteri, crimini.”
Dal film L’ultima volta che vidi Parigi di Richard Brooks (1954)

5 Dracula foto

“Nessuno può sapere, se non dopo una notte di patimenti, quanto prezioso al cuore
e agli occhi possa essere il mattino… .”
dal film Dracula di Bram Stoker di Francis Ford Coppola (1992)

6 Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'Anello foto

“Anche la persona più piccola può cambiare il corso del futuro.”
Dal film Il Signore degli Anelli – La Compagnia dell’Anello di Peter Jackson (2004)

7 Venga a prendere il caffè da noi foto

“Lo scheletro di tutte le civiltà presente e future si riduce a questa formula:
godere e far godere.”
Dal film Venga a prendere il caffè da noi di Alberto Lattuada (1970)

8 Good Morning Vietnam foto

“Mai nessun bipede al mondo ha avuto tanta urgenza di un pompino quanto lei!”
dal film Good Morning Vietnam di Barry Levinson (1987)

9 Dick Tracy foto

“La legge senza ordine è pericolosa per il popolo quanto l’ordine senza legge!”
dal film Dick Tracy di Warren Beatty (1990)

10 Match point foto

“Non venire mai alla luce può essere il più grande dei doni.”
Dal film Match Point di Woody Allen (2005)

11 Bad Boys foto

“- Non penserai di scagarmi la macchina con questo picnic?!
– Lasciami mangiare. A casa, di scopare non se ne parla. Lasciami almeno questo.
– Ma che stai dicendo? Dormi tutte le notti con una bella donna.
– Sono sposato. Ed è questo che succede quando sei sposato: ci dormi insieme ma non te la dà. “
dal film Bad Boys di Michael Bay (1995)

12 L'eredità Ferramonti

“Io ho già sofferto tutto quello che c’è da soffrire!”
dal film L’eredità Ferramonti di Mauro Bolognini (1976)

13 Il delitto perfetto foto

“- Perché sai che accetterò?
– Per lo stesso motivo per cui un asino con un bastone dietro e una carota davanti va sempre avanti e non indietro.
– Parlami della carota.
– Mille sterline in contanti.”
dal film Il delitto perfetto di Alfred Hitchock (1954)

14 Taxi driver foto

“La solitudine mi ha perseguitato per tutta la vita, dappertutto.
Nei bar, in macchina, per la strada, nei negozi, dappertutto.
Non c’è scampo: sono nato per essere solo.”
dal film Taxi Driver di Martin Scorsese (1976)

15 Johnny Stecchino foto

“Sappi che a me nella vita m’importa di una sola persona. E quella sola persona Maria,
sei tu. E mia madre… mia madre… .”
dal film Johnny Stecchino di Roberto Benigni (1991)

16 Una donna in carriera foto

“Sai qualche volta ballo e canto in reggiseno e mutande, ma non per questo sono Madonna.
Non lo sarò mai.”
dal film Una donna in carriera di Mike Nichols (1988)

17 Qualcuno volò sul nido del cuculo foto

“L’ultima volta che l’ho visto era ubriaco fradicio, gli occhi bruciati dall’alcool.
Ogni volta che portava la bottiglia alla bocca, non era lui che la beveva,
era la bottiglia che gli beveva il cervello.”
dal film Qualcuno volò sul nido del cuculo di Milos Forman (1975)

18 Il profumo della signora in nero foto

“Occorre tempo e pazienza per entrare in un cervello.
È una prova della forza dell’uomo contro la sua debolezza.”
Dal film Il profumo della signora in nero di Francesco Barilli (1974)

19 Il grande Gatsby foto

“Tu vali da solo molto di più di quanto possano valere tutti quanti loro”.
dal film Il grande Gatsby di Baz Luhrmann (2013)

20 Parenti serpenti foto

“Hai un culo che fa provincia!”
dal film Parenti serpenti di Mario Monicelli (1991)

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1 A Wong Foo, grazie di tutto! Julie Newmar locandina

2 I giorni dell'ira locandina

3 Il colore dei soldi locandina

4 l'ultima volta che vidi Parigi locandina

5 Dracula locandina

6 Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'Anello locandina

7 Venga a prendere il caffè da noi locandina

8 Good Morning Vietnam locandina

9 Dick Tracy locandina

10 Match point locandina

11 Bad Boys locandina

12 L'eredità Ferramonti locandina

13 Il delitto perfetto locandina

14 Taxi driver locandina

15 Johnny Stecchino locandina

16 Una donna in carriera locandina

17 Qualcuno volò sul nido del cuculo locandina

18 Il profumo della signora in nero locandina

19 Il grande Gatsby locandina

20 Parenti serpenti locandina

 


Amori letti e tradimenti

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Amori letti e tradimenti locandina 1

In un articolo risalente al 2010 ho parlato dell’editore,scrittore e recensore cinematografico Gordiano Lupi. Quell’articolo,che era in hosting su Flickr,sito con il quale ho avuto tristemente note disavventure,è in gran parte perduto.Ho recuperato una copia cache,che ripropongo in calce a questa recensione dello scrittore toscano;l’articolo che segue è tratto dal sito www,lacinetecadicaino.blogspot.com,che vi consiglio vivamente di visitare.E’ l’inizio di una collaborazione che spero proficua,con un autore che stimo moltissimo.

Buona lettura

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Una notte insonne mi porta a rivedere Amori, letti e tradimenti (1976), film non certo epocale, farsa erotico – campagnola, molto burina, girata da Alfonso Brescia, uno che nel cinema di genere ha fatto di tutto e con poche lire.Benemerita (per noi appassionati del vecchio trash) Ab Channel, che in qualche modo ha preso il posto di Happy Channel. Vediamo la trama.
Un industriale lombardo di nome Mordacchia (Bologna) vuol comprare un terreno agricolo, ma il contadino Baldo (Don Backy) non vuole assolutamente venderlo. Mordacchia prova con ogni mezzo, persino spedendo al casolare alcune prostitute, che sconvolgono sia Baldo che l’amico Bastiano (Caporale), ma non lo convincono a cedere la terra. Prende in mano la situazione Greta (Mell), la procace moglie di Mordacchia,
che invita in villa il contadino per sedurlo. Non ci riescono, né lei (Baldo si addormenta durante un suo strip), né la figliastra Paola (Viviani), nonostante una sexy danza del ventre. Baldo s’innamora della cameriera Carla (Longo), che soltanto nel finale mostra un seno rigoglioso. Non solo, vince un sacco di soldi e diverse proprietà al commendatore, grazie a una lunga partita a scopa. Il risultato è che Baldo diventa socio d’affari di Mordacchia, dividendo con lui tutto, persino le grazie della disponibile segretaria (Maiolini).

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Alfonso Brescia gira un soggetto del produttore Mauro Righi (pure sceneggiatore) in due luoghi storici del cinema italiano: il casolare di via delle Pietrische, a Manziana, e la villa di Casale Lumbroso, a Roma, numero 167. Due location molto gettonate che hanno visto produzioni di pellicole più o meno importanti e che si prestano come set di una tarda commediaccia in salsa burina. Qualcuno ha visto nel film una parodia de La stangata (1973) di George Roy Hill – con Robert Redford e Paul Newman – in salsa erotica. Forse la partita a scopa avrebbe tale ambizione, ma tutto il film è soprattutto una farsa scollacciata con mattatore un Don Backy pastore ciociaro e un Ugo Bologna insolito coprotagonista.
Commedia sexy che gode di un esaltante cast femminile: Marisa Mell improvvisa uno spogliarello e si lascia frugare tra i seni da Don Backy che cerca di uno stecchino da denti; Sonia Viviani mette in scena una perversa danza del ventre; Malisa Longo in una rapida sequenza mostra un seno prosperoso; Paola Maiolini è una segretaria molto sporcacciona.
In definitiva il film è più casto di quel che si potrebbe pensare, fa intuire molto ma mostra davvero poco, anche se la tensione erotica è palpabile. La trama è basata sul detto “contadino, scarpe grosse e cervello fino”, con la borghesia imprenditoriale rappresentata da Ugo Bologna, uno specialista nei panni del cummenda milanese.
Brescia e Righi non si fanno mancare una blanda critica verso i figli dei ricchi che recitano un ruolo comodo da comunisti contestatori, ma viaggiano in Ferrari e con le tasche piene. Paola (Viviani) e lo sciocco fidanzato recitano due patetici dialoghi pensati per dare una giustificazione politica – di cui non si sentiva il bisogno – alla pellicola. Il film vale ancora la visione per le numerose gag comiche,
per un Don Backy travolgente e per la bellezza del cast femminile.

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Mereghetti e Morandini nemmeno citano l’esistenza della pellicola; Farinotti – di solito il più largo di maniche – assegna una sola stella; Giusti lo definisce un film di scarso culto interessante solo per un Don Backy versione pastore ciociaro alla Celentano e interpretato da un cast femminile ultratrash.
Approfittiamo per ripassare la figura di Alfonso Brescia (Roma 1930 – 2001), con l’aiuto dell’indispensabile manuale di Roberto Poppi. Figlio d’arte, il padre è il produttore Edoardo, lavora con Amendola e Caiano, debutta con Il magnifico gladiatore (1964) e si specializza nel puro cinema commerciale. Se c’è una cosa che Brescia non possiede è la vocazione autoriale, gira prodotti di ogni genere, a basso costo: western, peplum, bellico,
avventuroso, giallo, erotico. Alcuni lavori portano la firma di Al Bradley, pseudonimo anglofono usato per seguire una moda del tempo. Il suo tratto distintivo va ricercato nella fantascienza (cinque film in contemporanea) e nelle
sceneggiate di successo interpretate da Mario Merola. La sua carriera declina dopo il 1985, si stempera blandamente assecondando la fine del cinema di genere. Ultimo film: Club vacanze (1996), ancora inedito. Roberto Poppi dice di Brescia:
“Regista tra i più prolifici del nostro cinema, la sua produzione si contraddistingue per un certo decoro formale e un grande mestiere, spesso sviliti da soggetti mediocri e budget inadeguati”.

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Amori, letti e tradimenti

Un film di Alfonso Brescia. Con Don Backy, Sonia Viviani, Marisa Mell, Ugo Bologna, Malisa Longo,Paola Maiolini, Enzo Spitaleri Commedia, durata 90 min

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Don Backy: Baldo
Marisa Mell: Greta
Ugo Bologna: Commendator Mordacchia
Malisa Longo: Carla
Riccardo Parisio Perrotti: l’impiegato del commendatore
Enzo Spitaleri: Giulietto
Sonia Viviani: Paola
Paola Maiolini: la segretaria del commendatore
Aristide Caporale: Bastiano
Paola D’Egidio: una prostituta

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Regia Alfonso Brescia
Soggetto Mauro Righi
Sceneggiatura Mauro Righi
Produttore Mauro Righi
Casa di produzione Alexandra Cinematografica Internazionale
Fotografia Giuseppe Aquari
Montaggio Vincenzo Vanni
Musiche Sante Maria Romitelli
Scenografia Elena De Cupis

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Gordiano Lupi

Per una volta tralascio le recensioni cinematografiche e le biografie dei personaggi del cinema per parlare di un autore che, come me, è appassionato di cinema, in particolare di cinema di genere.
Gordiano Lupi, toscano di cinquant’anni, è uno dei personaggi più importanti e più competenti nell’ambito della ricerca, della biografia e della storia del cinema di genere italiano.
Personaggio poliedrico, attratto da molteplici interessi, Lupi è contemporaneamente Direttore Editoriale delle Edizioni Il Foglio, (http://www.ilfoglioletterario.it), scrittore di cinema, di letteratura, appassionato di quella terra bellissima e misteriosa che è Cuba, della quale ha scoperto talenti letterari praticamente sconosciuti al pubblico italiano.
Non è solo questo, Gordiano Lupi; è anche uno scrittore, con uno stile molto personale.
L’ultima sua fatica editoriale è Una terribile eredità, libro edito nel 2009 per la editrice Perdisa, nel quale racconta una vicenda terribile ambientata in Angola.
Una molteplicità di interessi che ne fa persona assolutamente affascinante, sia per la passione che esprime nei suoi scritti, sia per la competenza e l’eleganza che contraddistinguono il personaggio.
Personalmente ho conosciuto Gordiano Lupi grazie ad uno dei suoi libri dedicati al cinema di genere, nello specifico Le Dive Nude, una vera e propria Bibbia per conoscere i segreti del cinema di due dive degli anni settanta, Edwige Fenech e Gloria Guida, viste attraverso le loro partecipazioni ai film della commedia sexy all’italiana.
Un’autentica miniera di informazioni, annotazioni, mini recensioni assolutamente indispensabili per chi si occupa di cinema di genere; così come altrettanto importanti sono Fernando Di Leo e il suo cinema nero e perverso,
un atto d’amore verso il regista pugliese morto nel 2003 e autore di affascinanti film come Milano calibro 9, Avere 20 anni e La mala ordina.
Ma il mondo del cinema, visto da Lupi, abbraccia anche altri generi; importanti sono Dracula e i Vampiri,scritto in collaborazione con Maurizio Maggioni ed edito da Profondo rosso nel 2008, Cannibal. Il cinema selvaggio di Ruggero Deodato, esaustiva descrizione dei cannibal movie del controverso regista autore di Cannibal holocaust, o ancora Orrore erotismo e pornografia secondo Joe D’Amato, dedicato ad Aristide Massaccesi, il regista romano morto nel 1999, prolifico autore di film che spaziano dall’horror al sexy e che virò la sua produzione, a fine anni settanta, verso il porno d’autore, Filmare la morte. Il cinema di Lucio Fulci, un altro tributo ad uno dei maestri del thriller all’italiana, Il cittadino si ribella. Il cinema di Enzo G. Castellari, dedicato al settantaduenne regista romano autore di La polizia incrimina, la legge assolve, Il cittadino si ribella ecc.
La passione di Lupi per il cinema è evidente nei suoi scritti; a ciò unisce l’abitudine di aggiungere piccoli aneddoti che diventano importanti sopratutto nel caso di biografie di personaggi poco conosciuti, o comunque passati nel dimenticatoio, come Simonetta Stefanelli, Ely Galleani ecc.
In particolare si nota, leggendo i suoi scritti, l’amore per un cinema del quale siamo tutti innamorati, quello che traghettò l’Italia bacchettona e moralista di metà anni sessanta attraverso la rivoluzione culturale degli anni settanta, indiscutibilmente i più fertili dal punto di vista creativo della storia del cinema italiano. Un amore che oggi sembra condiviso anche da molti giovani, che viaggiano alla riscoperta di un cinema fatto spesso con pochi soldi, con pochi mezzi ma con tanta creatività, quella che Lupi esalta praticamente ad ogni passo dei suoi libri.
Impressionante, e sopratutto invidiabile, la capacità di Lupi di spaziare attraverso vari generi letterari; passa con disinvoltura dal giallo al thriller, al racconto letterario, nel quale usa uno stile immediato e diretto, che facilita la lettura anche al lettore meno avvezzo alla parola stampata.
Molti autori per esempio utilizzano l’estro letterario con parole forbite e concetti aulici, quasi che la forma possa alla fine mascherare in qualche modo l’assenza di profondità del testo; Lupi è uno scrittore anche emozionale, come dimostrano i suoi libri sul cinema, che ho citato, nei quali i vari soggetti finiscono per assumere una veste umana spesso dimenticata da altri autori
Chiunque voglia cimentarsi con la letteratura di Lupi non ha altro da fare che consultare la sua voluminosa e affascinante produzione.
Tra i gialli segnalo “Nero Tropicale”, “Orrori Tropicali”, “Avana Killing”, mentre per tutto il resto della sua opera vi rimando al blog dello scrittore, raggiungibile all’indirizzo http://www.infol.it/lupi; vi troverete praticamente tutto,
con l’elenco delle sue opere, con la sezione ebook dalla quale è possibile scaricare gratuitamente opere come Cuba, Paolo Montanez, Sangue tropicale e Il vero volto di Cuba.

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Lettere da lontano – Tracce Edizioni, Piombino 1998

Il gabbiano solitario – Olfa Ferrara, 2000

Sangue tropicale – Ghost Edizioni, Collegno 2000 – 1a ed.

Poesie per un amore – Ed.Il Foglio, Piombino 2000

Sangue tropicale – Ed. Il Foglio, Piombino 2000 – 2a ed.

Il mistero di Incrucijada – Prospettiva Editrice, Civitavecchia, 2000

Sangue tropicale – Ed Il Foglio, Piombino 2001 – 3a ed (contiene il racconto inedito La vecchia ceiba)

Ultima notte di sangue – Effedue Edizioni, Piacenza 2001

L’età d’oro racconti per ragazzi – Ed. Il Foglio, Piombino 2001

Fame (la trilogia cannibale) – con Luigi Boccia e Nicola Lombardi) Ed Il Foglio, Piombino 2001

Il giustiziere del Malecón – Prospettiva Editrice, Civitavecchia 2002

Le ultime lettere di Pilvio Tarasconi – Ed. Il Foglio, Piombino 2002

Per conoscere Aldo Zelli – Ed. Il Foglio, Piombino 2002

Il palazzo – Ed. Il Foglio, Piombino 2002

Machi di carta – Stampa Alternativa, Viterbo 2003
(traduzione del romanzo di Alejandro Torreguitart Ruiz)

Nero tropicale – Terzo Millennio, Caltanissetta 2003
(Sangue tropicale, La vecchia ceiba, Parto di sangue, Il sapore della carne e l ‘inedito Nella coda del caimano)

Cuba Magica – conversazioni con un santéro – Mursia, Milano 2003

Dottor Banner e Mister Hulk
(traduzione del saggio di Daniel Ciberio con appendice sull’Uomo Ragno – Il Foglio, Piombino 2003)

La marina del mio passato – Nonsoloparole , Napoli 2003
(traduzione del racconto lungo di Alejandro Torreguitart Ruiz)

Quasi quasi faccio anch’io un corso di scrittura – Stampa Alternativa, Viterbo 2004

Sangue tropicale – versione a fumetti (sceneggiatura) – Il Foglio, Piombino 2004

Un’isola a passo di son – viaggio nella musica cubana – Bastogi, 2004

Piombino tra storia e leggenda – Il Foglio 2004 (opera collettiva con F. Micheletti e E. Migliorini)

Serial killer italiani – cento anni di casi agghiaccianti da Vincenzo Verzeni a Donato Bilancia – Editoriale Olimpia, Firenze 2005

Nemici miei – Stampa Alternativa, Viterbo 2005

Vita da jinetera – Edizioni Il Foglio – Piombino, 2005
(traduzione del romanzo di Alejandro Torreguitrat Ruiz)

Almeno il pane, Fidel – Stampa Alternativa, Viterbo 2006

Orrori tropicali – storie di vudú, santeria e palo mayombe – Il Foglio, Piombino 2006

Cuba particular – Sesso all’Avana – Stampa Alternativa, Viterbo 2007
traduzione dal romanzo di Alejandro Torreguitrat Ruiz

Coppie diaboliche (con Sabina Marchesi) – Olimpia – Firenze, 2008

Adios Fidel – A.Car, Milano, 2008 – traduzione da Alejandro Torreguitart

Avana killing – Sered – Roma, 2008

Mi Cuba – Mediane – Milano, 2008

Il mo nome è Che Guevara – A.Car, Milano, 2008 – traduzione da Alejandro Torreguitart

Delitti in cerca d’autore (I.D.I., 2008 – in edicola)

Cattive storie di provincia – A.Car, Milano 2009

Cuba Libre -Scrivere e vivere all’Avana, di Yoani Sanchez. Traduzione a cura di Gordiano Lupi – Rizzoli, 2009

Sangue habanero – Eumeswil, 2009

Una terribile eredità – Perdisa – Bologna, 2009

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Amori letti e tradimenti foto 4
Cannibal – il cinema selvaggio di Ruggero Deodato – Profondo Rosso, Roma 2003
Tomas Milian, il trucido e lo sbirro – Profondo Rosso, Roma 2004
Erotismo, orrore e pornografia secondo Joe D’Amato – Profondo Rosso, Roma 2004
Le dive nude Il cinema di Gloria Guida e Edwige Fenech – Profondo Rosso, Roma 2006
Il cittadino si ribella: il cinema di Enzo G. Castellari – (in collaborazione con Fabio Zanello) – Profondo Rosso, Roma 2006
Filmare la morte – Il cinema horror e thriller di Lucio Fulci – (in collaborazione con As Chianese) – Edizioni Il Foglio – Piombino, 2006
Dracula e i vampiri – (in collaborazione con Maurizio Maggioni) – Profondo Rosso, Roma 2007
Commedia Sexy all’italiana – Mediane – Milano, 2007
Sexy made in Italy – Profondo Rosso – Roma, 2007
Il cinema nero e perverso di Fernando di Leo – Profondo Rosso, Roma 2009
Federico Fellini – A cinema greatmaster – Mediane, 2009

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Cristiana monaca indemoniata

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La licenziosa Cristiana,mentre è in viaggio in aereo,fa l’amore per scommessa con il suo boy friend Luca.
Spaventata da una turbolenza,la ragazza giura che se uscirà viva dalla disavventura si farà monaca;così scampata a quella che lei crede la sua fine,Cristiana mantiene la promessa ed entra in convento.
Qui però non resiste ai richiami della carne e dopo aver concesso le sue grazie ad un giovane e allaccia una ambigua amicizia con un’altra suorina dalla vocazione traballante,Eleonora.
Rintracciata dal suo ex amante Luca,che entra nel convento in cui vive per sfuggire alla polizia,Cristiana scopre una notte il suo uomo a letto con suor Eleonora.
Dopo alcune vicissitudini,che la porteranno a diventare una prostituta,Cristiana troverà pace ai suoi tormenti nel peggior modo possibile.
Cristiana monaca indemoniata è un film diretto dal solito Sergio Bergonzelli nel 1973.

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Incautamente accostato al filone conventuale,del quale riprende solo la tematica della suora per caso,il film è chiaro espediente per contrabbandare scene erotiche ad uso e consumo del pubblico guardone.
A parte la trama assolutamente inconsistente,il film ha una sceneggiatura lacunosa e rabberciata alla bene e meglio,con incongruenze di ogni tipo,senza tener conto del sottile ma forse involontario anticlericalismo che lo pervade.
Dopo le discrete prove di Nelle pieghe della carne e Io Cristiana studentessa degli scandali il regista di Alba mostra di gradire molto più l’interesse della platea più infima che quello dei critici,con risultati visibili in questa e nelle opere successive,come Il compromesso… erotico (Menage a quattro) e La trombata – quattro ladroni a caccia di milioni  opere se vogliamo di livello ancora più basso.

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Film da evitare come la peste,con attori ai minimi storici della recitazione, a partire da una pessima Magda Konopka per finire alla protagonista
Toti Achilli.
Brutto in modo patologico,è praticamente scomparso e oggi circola solo una coppia quasi inguardabile ricavata da una VHS.

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Cristiana monaca indemoniata – La vocazione

Un film di Sergio Bergonzelli. Con Vassili Karis, Magda Konopka, Toti Achilli, Jerry Ross, Marco Guglielmi, Bruno Boschetti, Carla Mancini,
Eva Czemerys Erotico, durata 90 min. – Italia 1973.

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Toti Achilli … Cristiana
Magda Konopka … Suor Eleonora
Vassili Karis …Massimo Raggi
Gerardo Rossi … Luca
Maria Virginia Benati … Madre Superiora
Marco Guglielmi … Prof. Paolo
Eva Czemerys … Madre di Cristiana

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Regia:Sergio Bergonzelli
Sceneggiatura: Sergio Bergonzelli
Musiche:Nevil Cameron e Elvio Monti
Fotografia: Antonio Maccoppi
Montaggio:Vincenzo Vanni

Cristiana monaca indemoniata banner recensioni

L’opinione di Ezio dal sito http://www.filmtv.it

Uno dei peggiori trash della storia del cinema.Una ragazza sopravvissuta da una disgrazia aerea si fa suora e poi …..
giu’ alla grande con il sesso e con chi capiti a tiro ,dentro al convento.Trama zero,erotismo zero noiosita’
a mille.Uno dei tonaca-movie piu’ brutti che il cinema abbia realizzato.Quasi inguardabile.

L’opinione di mm40 dal sito http://www.filmtv.it

Scritto e diretto da Sergio Bergonzelli, garanzia di modestissimi mezzi e ancor meno mestiere, questo Cristiana monaca indemoniata
si pone, sia pur di poco, sopra alla media delle produzioni trash/erotico/demenziali (anche involontariamente) del periodo per due caratteristiche,
essenzialmente. La prima è quella di rappresentare in sè una sorta di parabola a tutti gli effetti cristiana (peccato, mancata redenzione, inferno):
ma difficilmente un film del genere, in cui orge, perdizione, carnalità trionfano con compiaciuto gusto dall’inizio alla fine della storia,
senza traccia alcuna di pentimento o di senso di colpa, potrebbe essere apprezzato da uno spettatore di profondo spirito religioso.
La seconda particolarità è invece l’eterogeneità dello sviluppo della trama: la pellicola comincia quasi come un porno, poi si butta nel filone conventuale
(parallelo al decamerotico, in quel momento popolarissimo) e infine degenera nel trash più assurdo, illogico e tirato via, aperto e chiuso da due scene
d’azione girate in maniera – a voler essere gentili – approssimativa. Ai limiti di Bergonzelli si aggiungono comunque quelle dei suoi attori,
non eccelsi (Magda Konopka è il nome maggiore), in un prodotto che accosta con giustezza forma e contenuto: mediocri entrambi.

L’opinione di deepred89 dal sito http://www.davinotti.com

Forse ci starebbe il pallino singolo, ma sarebbe un peccato far inabissare nell’oceano delle vaccate tale assurdo, dozzinale e a suo modo imprevedibile
miscuglio di generi e umori, peraltro recitato neanche malissimo e con curiose musiche tra il liturgico e il progressive. Forma grezzissima (e la marcia copia
circolante non aiuta), con palesi riempitivi (l’interminabile striptease) e ampie cadute nel ridicolo, ma resta la forte sensazione di una premeditata presa in giro,
verso la chiesa, gli hippies e gli spettatori.

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Bari,una città e i suoi cinema nel passato-Prima parte

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La mia città,Bari,è oggi molto diversa a quella che racconto attraverso le sue sale cinematografiche in un arco di tempo che va dalla fine degli anni sessanta agli inizi degli anni ottanta.Per molti versi è inaspettatamente una città molto migliorata dal punto di vista dell’arredo urbano e dei servizi.Certo,i problemi delle periferie sono praticamente rimasti inalterati,vista anche l’impetuosa crescita della città stessa,ma il suo cuore vitale,il centro cittadino e le zone immediatamente limitrofe sono decisamente migliorati.
Dai giardini alla viabilità,dalla pulizia al decoro degli arredi urbani tutto appare in uno stato di salute ottimale;
sono stati recuperati alla città il patrimonio storico della città vecchia e due autentci monumenti della cultura,il teatro Petruzzelli e il Margherita.Il Lungomare,fiore all’occhiello di Bari,è oggi interamente percorribile per almeno 15 chilometri,dopo anni di abbandono e incuria.Da San Girolamo a San Giorgio tutto appare più pulito e meno degradato.Ai primi degli anni settanta la situazione era assolutamente inversa;anni di amministrazioni comunali ai limiti della decenza avevano portato la città ad essere un ricettacolo di sporcizia e delinquenza.
Ovviamente molti problemi sono rimasti irrisolti,ma credo che essi siano strettamente connaturati all’indole meridionale,per certi aspetti troppo incline alla filosofia borbonica del “lascia fare a Dio” che per secoli ha governato subdolamente portando il meridionale stesso ad una accettazione fatalista del proprio destino.

Biglietto Cinema impero

Storico biglietto del cinema Impero;da notare la dizione Primi posti,la più ambita (e la più costosa)

Ma è un discorso che non compete una trattazione sintetica del vero tema che vorrei raccontare,il rapporto della città con i suoi cinema.
La sala cinematografica,il luogo deputato per almeno 80 anni alle proiezioni delle pellicole.
Posto ormai leggendario,in cui si assisteva alla magia chiamata cinema.
E che oggi non ha più nulla o quasi a che vedere con quel luogo pionieristico,in cui si sognava e si rideva,ci si commuoveva e si partecipava ad uno spettacolo corale,in cui l’attore e l’attrice era quasi un’estensione della personalità,una proiezione dell’eroe o dell’anti eroe che ognuno di noi sognava di essere.
Poi,negli ultimi trent’anni,il cambiamento.
Repentino.
E negli ultimi venti a passi da gigante.
Le sale chiudono,per vari motivi di cui ho abbondamente parlato in passato.
E quelle che nascono non assomigliano quasi più alle sale fumose e con sedili di legno alle quali decine di generazioni avevano fatto l’abitudine.
Oggi si prenota il biglietto da casa,si va nella multisala preferita e ci si accomoda;non si fuma più da ormai trent’anni (purtroppo però si mangia e si telefona) e si guardano film in 3D,con audio e vista praticamente perfetti.

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Lo splendido Teatro Petruzzelli (ex Politeama Petruzzelli) completamente restaurato e restituito alla città

Un mondo nuovo,tecnologico,che ha cancellato quello delle pellicole graffiate e saltellanti,dei dialoghi interrotti e delle scene
monche.
Cosa è successo in questo tempo? Che fine hanno fatto le vecchie sale in cui siamo cresciuti,ammaliati e catturati visivamente e con gli altri sensi?
Sensi? Si,perchè la sala cinematografica era un’estensione della casa;accogliente,zeppa di odori e di umori,dai suoni cortesi o prepotenti,
dai colori vividi o in due dimensioni,il bianco e il nero.
Sono quasi del tutto scomparse,come i dinosauri;dei quali oggi esistono i discendenti,dalle forme completamente diverse dai loro progenitori.
In questo articolo parlerò delle sale cinematografiche della mia città,delle loro denominazioni antiche e di quelle che avevano prima di chiudere,
di come erano fatte mostrando le foto di ciò che oggi sono o di come erano prima di chiudere.
Un viaggio in un passato recente che non riguarda solo i miei concittadini,ma credo possa interessare anche l’abitante di Milano o Venezia o di qualsiasi piccolo borgo,che potrà riconoscere sensazioni,ricordi e nomi che spesso erano comuni a utte le latitudini.

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Quale città non aveva un cinema Capitol o Splendor,Rex o Supercinema?Corso o Impero?
Spero che questo piccolo viaggio,che ripercorre sommariamente una piccola parte della storia di Bari possa interessarvi,quasi quanto ha divertito e in qualche modo commosso me nello scriverlo.
L’elenco che segue riguarda i cinema presenti nella città dopo il 1 gennaio del 1960.

Fino alla metà inoltrata degli anni settanta le sale cinematografiche erano divise in sale di prima visione,seconda visione,visione successiva.
Esistevano poi sale di visione successiva di tipo parrocchiale (spesso gestite però da laici) e sale dopo lavoriste (Enel,Forze armate e altri)
Le sale di prima visione proiettavano film appena immessi sul mercato;generalmente erano le più eleganti della città,avevano un costo piuttosto elevato e sempre fino alla metà dei primi anni settanta,erano le più ambite ma anche quelle frequentate sopratutto dagli adulti.
Nel 1971 il costo del biglietto era mediamente oscillante fra le 700 e le 1000 lire,che non erano propriamente alla portata
dei ragazzi under 18.
A Bari c’erano,nell’ordine fino al 1975 come prime visioni:

-Il cine teatro Petruzzelli (nato come Politeama Petruzzelli);
-Il cinema Oriente;
-Il cine teatro Margherita;
-Il cinema Galleria (successivamente divenuto di seconda visione)
-Il cinema Kursaal Santalucia

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Interno dell’ex cinema Petruzzelli

Successivamente divennero di prima visione (dopo il 1970)

-Il cinema Ambasciatori;
-Il cinema Orfeo;
-Il cine teatro Royal;

I cinema di seconda visione erano:

-Il cinema Odeon;
-Il cinema Armenise;
-Il cine Palazzo (successivamente King e poi Nuovo Palazzo)

I cinema di visione successiva erano:

-Il Supercinema
-Il cinema Marilon
-Il cinema Jolly
-Il cinema Ariston

I cinema dopolavoristi

-Cinema Manzoni
-Il cinema Lucciola (successivamente Royal)

I cinema parrocchiali

-Cinema Splendor
-Cinema Felix (successivamente Capitol,infine Esedra)
-Cine Teatro Redentore

I cinema all’aperto:

-Arena 4 palme
-Arena Giardino
-Arena Moderno

I cinema dell’immediata periferia:

-Cine Impero (Palese)
-Arena (Palese)
-Cine Vittoria (Quartiere San Paolo)
-Cinema Ariston (Santo Spirito)

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Cine teatro Petruzzelli

Il cine teatro Petruzzelli era nato principalmente come luogo deputato alle rappresentazioni liriche e in seguito anche teatrali.Non so in che periodo venne allestito lo schermo cinematografico,ma presumibilmente ciò avvenne sul finire degli anni 50 o al più tardi nei primi anni sessanta.
Situato nella centralissima Corso Cavour,era il cinema più elegante della città.Aveva una platea con poltrone di velluto rosso scuro,moquette dello stesso colore e palchi con sedie di legno.
In più aveva un loggione,nel quale generalmente durante le opere liriche andava la gente con meno mezzi economici;quando c’erano proiezioni di film importanti e tutti i posti erano esauriti,ci si accomodava sulle scomode panche del loggione pur di assistere al film preferito.
Ricordo nitidamente di aver assistito alla prima di Cassandra Crossing con il teatro stipato fino all’inverosimile;in seguito ho assistito anche a dei concerti,uno su tutti quello di Riccardo Cocciante.
Nel 1971 ho visto tra i trenta e i quaranta film in quel cinema,grazie alla tessera AGIS;ho assistito alle riprese del film di Sordi Polvere di stelle,agitavo una bandierina a stelle e strisce confuso tra la folla…
Era un posto bellissimo e affascinante;si pensi ai nomi che hanno calcato il palcoscenico splendido del Petruzzelli:Herbert von Karajan, Rudolf Nureyev, Frank Sinatra, Ray Charles, Liza Minnelli, Juliette Greco, Eduardo De Filippo,Dario Fo, Riccardo Muti, Carla Fracci, Luciano Pavarotti, Plácido Domingo, José Carreras…
Nella notte tra il 26 e il 27 ottobre 1991 la storia ormai centenaria del teatro si interruppe brutalmente;un incendio doloso lo distrusse quasi per intero.
Ci sono voluti 16 anni e decine di miliardi di vecchie lire per riportarlo all’antico splendore.
Oggi non è più un cinema ed è stato restituito alle sue funzioni originali.

Cinema Margherita 3

L’interno del cine teatro Margherita in una foto d’epoca

Cinema Margherita 2

Il Margherita in costruzione

Cine teatro Margherita

Il Margherita è una struttura singolare;nata ormai un secolo fa come teatro e costruita su palafitte,domina la parte centrale del Lungomare della città.
Agli inizi degli anni cinquanta divenne anche cinema,un salotto buono per la città con un foyer elegante e le caratteristiche colonne decorate.
Disponeva di due ordini di posti,galleria e platea con sedie rigorosamente in legno;alcuni dei film più importanti li ho visti quà,
come Il padrino e infine l’ultima proiezione,Alien di Ridley Scott che chiuse,nel 1979,le programmazioni cinematografiche della sala che da allora
venne dismessa.
Per lunghi anni le amministrazioni comunali hanno trascurato quello che ormai era diventato un monumento cittadino,per poi finalmente ristrutturarlo.
Oggi è adibito a contenitore di manifestazioni artistiche,in attesa di diventare un museo dell’arte.

Cinema Margherita

Cinema Margherita 4

Due bellissime immagini del rinnovato Margherita,destinato a diventare un museo

Cinema Oriente

Situato a poche decine di metri dal teatro Petruzzelli,sulla centralissima Corso Cavour,l’Oriente era un’altra sala prestigiosa della città.
Concepita come un piccolo teatro,negli anni ottanta ospitò qualche edizione della rassegna canora Azzurro;era un cinema elegante anche se arredato con le tradizionali sedie in legno e disponeva di platea e galleria.Il ricordo più netto che ho è quello della sera del 23 novembre 1980.Una violenta scossa di terremoto sconvolse l’Irpinia,portando la sua onda di rimbalzo fin nella mia città.Stavamo guardando un film di Fantozzi e le urla sostituirono le risate.Ricordo ancora l’impressionante grido di “il terremoto” che qualcuno urlò e la fuga verso le uscite di sicurezza,che erano sbarrate.Poi la corsa a casa,per sentire le notizie del TG…

Anche l’Oriente non sopravvisse alla crisi e negli anni ottanta chiuse definitivamente i battenti e si trasformò in una sala bingo.Rilevata poi da una società si trasformò prima in un pensionato di lusso e in seguito in un albergo.
Negli anni quaranta disponeva di una sala da the e di una sala da ballo;venne inaugurato nel 1928,in piena epoca fascista.

Cinema Oriente

La storica sede del cinema Oriente,oggi scomparso

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Cinema Orfeo

L’apripista delle sale di nuova concenzione;disponeva di poltrone imbottite,di un’ampia sala acusticamente perfetta e moquette sui pavimenti
il tutto rigorosamente color oro.
La crisi della fine degli anni ottanta segnò la fine della bella e elegante sala,che divenne una sala Bingo.
La successiva crisi delle sale Bingo portò alla chiusura della stessa;oggi i locali sono desolatamente vuoti da tempo.

Cinema Orfeo

L’ex cinema Orfeo,oggi completamente vuoto dopo essere stato destinato a sala Bingo

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Gran Cinema Galleria

Due sale situate nella centralissima Piazza Umberto,a due passi dall’Università.
La prima era una sala coperta,con sedie in legno,molto vasta e dall’ottima acustica,mentre la seconda,situata subito dopo l’ingresso sulla strada
era un cinema all’aperto,denominata Arena quattro palme.
Quest’ultima non era molto grande ed era molto frequentata visto che era uno dei tre cinema all’aperto della città.
Attualmente il cinema Galleria è un multisala;chiuso l’ingresso su via Crisanzio,si accede ad esso da Corso Italia.

Cinema Galleria

L’ex cinema Galleria,oggi multisala;l’ingresso è oggi su Corso Italia mentre prima era su via Crisanzio di fronte all’Università

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Cinema Ambasciatori

Cinema periferico,situato in via Toma, a pochi metri dal parco di Largo 2 Giugno era in origine un cinema di visione successiva,l’Adriatico,costruito nel 1961.Sotto questo nome ha avuto una vasta frequentazione da parte di coloro che non potevano permettersi il prezzo del biglietto dei cinema di prima visione.Il 21 dicembre 1973 venne completamente rimesso a nuovo e trasformato in un cinema di prima visione,con eleganti poltrone imbottite,con una prima visione prestigiosa,il Rugantino interpretato da Celentano.E’ stata l’ultima sala ad arrendersi alla crisi (escludendo quelle d’essai,di cui parlerò prossimamente) nel 2013.Oggi i locali sono vuoti.

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Esterno ed interno del cinema Ambasciatori,l’ultimo ad arrendersi in città

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Questi invece sono altri cinema presenti in città prima del 1960:

Cinema Cavour, via Cognetti angolo via Bozzi
Cinema Popolare, corso Cavour, 69-71
Arena Eden, corso Cavour
Cinema Arena Enotria, piazza Aldo Moro (ex via Martiri Fascisti)
Cinema Arena Italia, Lungomare Nazario Sauro, 45
Cinema Sociale (detto Monopolio di Stato), via Nicolai, 268
Cinema Umberto, via Sparano 123/125
Cinema Umberto, piazza Umberto angolo via Niccolò dell’Arca
Cinema-teatro Mondiale, via San Benedetto, 25
Cinematografo Lux, via Calefati, 38
Cinematografo parlante, via Sparano
Sala Italia, corso Cavour
Sala Iride, via Argiro, 20/22 angolo via Piccinni
Cinema Pro mutilati (ex Savoia), corso Cavour angolo via Putignani
Cinema Savoia, corso Benedetto Croce (ex via XXVIII Ottobre, 241)
Arena Valentino, via Municipio 76/A

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Cinema:pensieri,parole e parolacce-Parte tredicesima

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Ormai è l’appuntamento più atteso con una delle rubriche più amate e seguite sul Filmscoop,quello con le citazioni scelte da shewolf fra la miriade di film proposti dal cinema.Sempre attenta e puntuale,la nostra amica ci affascina sempre più.

Buona lettura

1 Totò e Marcellino foto

“Mai che a un rinfresco dessero un piatto di spaghetti caldi!”

Dal film Totò e Marcellino di Antonio Musu (1958)

2 Modigliani foto

“-Aiutatemi, padre. Cos’ho fatto di male? Mi sono innamorata. E’ peccato?
– No, mia cara Jean. Il vero peccato sarebbe non aver mai amato.
“- Non so cosa devo fare… ma so quello che voglio: lui mi manca, mi manca tanto… .
Non lo posso perdere.-“

Dal film Modigliani di Mick Davis (2004)

3 Gli uomini preferiscono le bionde foto

“Divento intelligente quando mi serve. Ma al più degli uomini non piace.”

Dal film Gli uomini preferiscono le bionde di Howard Hawks (1953)

4 Bianco, rosso e Verdone foto 2

“Sta mano po essere fero e po essere piuma. Oggi è stata na piuma.”

Dal film Bianco, rosso e Verdone di Carlo Verdone (1981)

5 Il ritorno di Ringo foto

“A nessuno piace morire, sceriffo, ma chi ha paura muore un po’ tante volte,
mentre chi non ha paura, muore una volta sola.”

dal film Il ritorno di Ringo di Duccio Tessari (1965)

6 Un'ottima annata foto

“Buongiorno mezzeseghe. Oggi si cambia marcia, oggi è il giorno del “bastardo avido”.
Il segreto della ricchezza, mezzeseghe, è uguale al segreto della comicità: i tempi!”

Da Un’ottima annata di Ridley Scott (2006)

7 Divorzio all'italiana foto

“Intanto, in città, quella piccola macchia d’olio cominciava ad allargarsi:
se ne dicevano di tutti i colori. Ma in definitiva, l’essenza di tutte quelle
chiacchiere poteva riassumersi in una parola sola: cornuto.”

Dal film Divorzio all’italiana di Pietro Germi (1961)

8 La maschera di Zorro foto

“- Non dovresti vendere un oggetto come quello per un bicchiere di whisky.
– E perché? Pensate che possa valerne due?”

dal film La maschera di Zorro di Martin Campbell (1998)

9 Amarcord foto

“Un babbo fa per cento figlioli e cento figlioli non fanno per un babbo, questa è la verità.”

dal film Amarcord di Federico Fellini (1973)

10 Nessuna verità foto

“Se non stai pensando alla fica allora non sei concentrato.”

Dal film Nessuna verità di Ridley Scott (2008)

11 Gli spietati foto

“È una cosa grossa uccidere un uomo: gli levi tutto quello che ha… e tutto quello
che sperava di avere.”

Dal film Gli spietati di Clint Eastwood (1992)

12 Dark Shadows foto

“Poni strategicamente le tue stupende labbra sul mio posteriore e bacialo ripetutamente.”

Dal film Dark Shadows di Tim Burton (2012)

13 Il mio nome è nessuno foto

“Il destino spesso lo si incontra proprio sulla strada presa per evitarlo.”

dal Il mio nome è nessuno di Tonino Valerii e Sergio Leone (1973)

14 Harry ti presento Sally foto

“- Un matrimonio non finisce mai solo per un’infedeltà: quello è un sintomo che qualcos’altro non va.
– Ah, sì? Be’, quel sintomo si scopa mia moglie!”

Dal film Harry ti presento Sally di Rob Reiner (1989)

15 … continuavano a chiamarlo Trinità foto

“- Che il Signore vi accompagni.
– No, andiamo da soli!”

dal film … continuavano a chiamarlo Trinità di Enzo Barboni (1971)

16 Avere vent'anni foto

“- Mi da un pacchetto di Marlboro? Le faccio un pompino.
– Ha detto Marlboro?
“- Ho detto pompino.”

Dal film Avere vent’anni di Fernando di Leo (1978)

17 Batman foto

“- Lei è un folle!
– Ah, e io credevo di essere un Ariete.”

dal film Batman di Tim Burton (1989)

18 Hannah e le sue sorelle foto

“Il tuo più tenue sguardo facilmente mi aprirà
benché abbia chiuso me stesso come dita
sempre mi apri petalo per petalo come la primavera fa
toccando accortamente misteriosamente la sua
prima rosa e io non so quello che c’è
in te che chiude e apre solo qualcosa in me
comprende che è più profonda la luce dei tuoi occhi
di tutte le rose.
Nessuno…
neanche la pioggia ha…
così piccole mani.”

dal film Hannah e le sue sorelle di Woody Allen (1986)

19 Il ragazzo di campagna foto

“- Ma su un po’ di allegria! Il buon giorno di vede dal mattino!
– Ecco, infatti, io sto caricando letame. Poi, trasporto il letame, poi, spargo il letame…
Praticamente, una giornata di merda!”

Dal film Il ragazzo di campagna di Castellano e Pipolo (1984)

20 Cafè express foto

“I calci sono tanti ma il culo è sempre mio.”

Dal film Café Express di Nanni Loy (1980)

minifesto

1 Totò e Marcellino locandina

2 Modigliani locandina

3 Gli uomini preferiscono le bionde locandina

4 Bianco, rosso e Verdone locandina

5 Il ritorno di Ringo locandina

6 Un'ottima annata locandina

7 Divorzio all'italiana locandina

8 La maschera di Zorro locandina

9 Amarcord locandina

10 Nessuna verità locandina

11 Gli spietati locandina

12 Dark Shadows locandina

13 Il mio nome è nessuno locandina

14 Harry ti presento Sally locandina

15 … continuavano a chiamarlo Trinità locandina

16 Avere vent'anni locandina

17 Batman locandina

18 Hannah e le sue sorelle locandina

19 Il ragazzo di campagna locandina

20 Cafè express locandina

 


L’immoralità

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Incredibile pellicola diretta da Massimo Pirri, uno dei registi più coraggiosi e controversi del panorama italiano degli anni ’70. Se è vero come è vero che gli italiani hanno spesso osato mostrare l’ inosabile qui i temi trattati sono davvero belli pesanti! Si passa con disinvoltura dalla violenza sessuale alla pedofilia e la sequenza iniziale è uno di quei cazzotti nello stomaco che fanno subito capire in che razza di incubo il regista vuole precipitare lo spettatore: un serial killer col vizietto di stuprare e uccidere giovanissime adolescenti tiene tra le braccia la sua ultima vittima esanime, la getta in una buca e poi la ricopre di terreno con estrema freddezza e nonchalance… E non sono ancora partiti i titoli di testa!

La storia è di quelle morbose e malsane tanto spesso rappresentate dal nostro cinema di genere, ambientata nella tranquilla e opulenta provincia del Nord Italia (stavolta siamo a Vigevano) che molto spesso, dietro la sua ipocrita facciata di perbenismo, nasconde torbidi segreti. Mentre tutti in città si affannano per catturare il mostro pluriomicida nessuno può immaginare che il suddetto trovi ospitalità e rifugio in casa di una signora bene di mezza età e che, nonostante si conoscano gli atroci ed efferati crimini di cui si è macchiato, diventi oggetto di desiderio sessuale sia della padrona di casa sia di sua figlia dodicenne! Francamente mi stupisco che un film simile sia scampato alle forbici spietate della censura, anche perchè lo shock è garantito:

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Howard Ross impersona magnificamente il suo orribile personaggio e anche l’ ottima Lisa Gastoni, già protagonista di notevoli pellicole ad alto tasso erotico, è perfetta nel ruolo di donna matura e ninfomane già visto altre volte. Ciò che invece nessuno si aspetta è la performance della giovanissima Karin Trentephol, piccola lolita (e autentica meteora poi sparita nel nulla) che in una scena malatissima e disturbante si mostra dapprima in topless per poi regalare la sua verginità al maniaco pedofilo… Roba da non credere! Oggi una scena simile nessuno avrebbe mai il coraggio di girarla…

Insomma dopo il singolare “Càlamo” (del quale si vede nel film una piccola sequenza trasmessa da una tv) Massimo Pirri si conferma un autore interessante, purtroppo poco prolifico. Buona anche la colonna sonora di Ennio Morricone, forse un po’ ripetitiva in alcuni passaggi ma comunque sempre di livello. Un film che non dimenticherete.
Federico Anselmi (Howard Ross) sta fuggendo dopo aver sepolto in una buca una bambina di circa 10 anni che ha stuprato e strangolato: si tratta della sua quarta vittima. Il pulmino azzurro su cui viaggia, già avvistato e segnalato da alcuni genitori nei pressi di una scuola, è ormai nel mirino di polizia e carabinieri e, dopo un inseguimento, l’ uomo viene ferito ad un braccio da un colpo di arma da fuoco. Tuttavia, fuggendo a piedi, riesce a dileguarsi nella fitta vegetazione circostante. A soccorrerlo è Simona (Karin Trentephol), una bambina di 12 anni che vive in una enorme villa isolata con sua madre Vera (Lisa Gastoni) e suo padre paralitico (Mel Ferrer). La ragazzina nasconde l’ orco in una mansarda dove è solita giocare sola e dove nessuno viene mai a cercarla. Intanto alle forze dell’ ordine si aggiungono anche alcuni cittadini armati di fucili e intenzionati a farsi giustizia da soli ma il mostro cui tutti danno la caccia sembra però svanito nel nulla…

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Vera, che è una piacente donna di mezza età, ricca, borghese e annoiata, tradisce continuamente l’ anziano marito con amanti occasionali ma lui sembra non accorgersi di nulla, intento a coltivare ossessivamente la sua passione per orologi e fucili da caccia. La donna non tarda a scoprire la presenza particolare del nuovo “ospite” e, pur sapendo perfettamente chi ha di fronte e cosa ha fatto (radio e tv non parlano d’ altro), diventa la sua amante e tenta di sfruttare la cosa a suo vantaggio: vuole fargli uccidere il suo vecchio e malconcio consorte e uscirne così con le mani pulite. Il rapporto carnale tra i due scatenerà la gelosia della piccola Simona con conseguenze tragiche…

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Un film di Massimo Pirri. Con Mel Ferrer, Lisa Gastoni, Howard Ross, Ida Meda,Wolfango Soldati, Andrea Franchetti Drammatico, durata 93 min. – Italia 1978

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L'immoralità banner protagonisti

Lisa Gastoni: Vera
Howard Ross: Federico Anselmi
Karin Trentepohl: Simona
Andrea Franchetti: commissario
Mel Ferrer: marito di Vera
Wolfango Soldati: Antonio

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Regia Massimo Pirri
Soggetto Morando Morandini Jr.,Massimo Pirri,Federico Tofi
Sceneggiatura Morando Morandini Jr.,Massimo Pirri,Federico Tofi
Produttore Benedetto Conversi
Casa di produzione Una Cinecooperativa Ducale Film
Fotografia Riccardo Pallottini
Montaggio Cleofe Conversi
Musiche Ennio Morricone
Scenografia Sergio Palmieri
Costumi Sergio Palmieri
Trucco Stefano Trani

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L’opinione di libertàdiparola75 dal sito http://www.filmtv.it

Malvivente in fuga capita nella casa di una donna e della di lei figlioletta. La signora è ninfomane e con l’uomo inizierà una torbida relazione. La ragazzina però finirà per sedurlo finchè non eplode la violenza e le pareti si tingono di sangue…Il film più famoso di Massimo Pirri è anche uno dei massimi capolavori del cinema scandaloso italiano. Già il menage a tre dove c’è una scena di sesso pseudo pedofila (la ragazzina ha 12 anni! Interpreta il ruolo Karin Trentephol, dal visino molto infantile…) merita l’applauso per il coraggio di mostrare (non fraintendete le mie parole, questa è tutta finzione e comunque le storie così sono contro la violenza ai minori. Sono coraggiose opere di denuncia!). Avvincente (da autentico noir classico) la sceneggiatura! Questo è il cinema che in Italia non esiste più, ormai rovinato dalle Mocciate…ma perchè non le “Bocciate”???

L’opinione di mm40 dal sito http://www.filmtv.it

Intricato garbuglio di poliziesco, thriller, erotismo, romanzo psicologico in cui ogni componente del lavoro è trattata in maniera tanto grossolana e superficiale da suscitare perfino più risate che sbadigli. C’è perfino – la prima cosa che sicuramente colpisce lo spettatore – una scena a ridosso del soft-porno pedofilo, il che non volge a favore delle capacità mentali del regista e dei suoi sceneggiatori (Morando Morandini jr. e Federico Tofi, ma c’è anche la firma dello stesso Pirri sul copione); per fortuna si tratta di pochi secondi, ma realmente disturbanti poichè trattati come fosse una scena di sesso qualunque, mentre nei fatti uno dei due partner ha 12 anni e quanto sta accadendo è completamente gratuito, sia l’atto in sè che le inquadrature morbose. In tutto ciò abbiamo pure una trama sgangherata, delirante e piena di falle logiche ed una recitazione approssimativa da parte di tre quarti del cast; dinanzi a tanto canile, Lisa Gastoni e Mel Ferrer che ci azzeccano? Probabilmente solo una questione economica può averli convinti a prendere parte ad un simile lavoraccio, come si spera sia avvenuto per il buon vecchio Morricone, che elabora una colonna sonora nemmeno tanto ispirata (e un po’ va biasimato). Un sottoprodotto del cinema nostrano che non ha nulla da dire, e lo dice pure male

Opinioni tratte dal sito http://www.davinotti.com

Fauno

Un ambiente tetro, ove odio, violenza interiore e disperato spirito di rivalsa fanno implodere i suoi eroi… come introspettore Pirri ne ha veramente pochi al suo livello. Le falle inevitabili dello scarso budget e dei limitati mezzi tecnici sono tappate dal disprezzo e dalla spregiudicatezza della Gastoni, nonchè dalla faccia d’angelo e dal fisico da spaccapietra di un Ross pervaso da morbosità maniacali. Tanti personaggi, tutti negativi, ma per non cadere nella banalità o nell’ovvio bisogna essere davvero bravi e Pirri lo è, eccome se lo è…

Lucius

L’immoralità è nella mente di chi giudica, di chi considera “eccessivo” lo stile di vita altrui, di una donna, la protagonista del film, che non sa vivere, che non sa più come sfuggire a una situazione che le sta troppo stretta e di una ragazzina, sua figlia, che non ha mai avuto attenzioni e che per questo ha fretta di crescere. Un film in grado di coniugare il thrilling con l’erotismo senza mai perdere il proprio realismo pur sovvertendo le regole della logica. Incentrato su una grandiosa performance attoriale delle Gastoni. E’ un crimine amare?

Trivex

Dolcemente accompagnato da uno struggente motivo musicale, si fa strada un film inguaribilmente malato e moderatamente disturbante. Non siamo nell’exploitation fisico, ma la masturbazione sostituita precomente dal rapporto sessuale, con il criminale pedofilo di turno, porta la traccia verso la patologia. Poi, lo stabilire se c’è l’arte o solo il commerciale gusto del perverso, spetta a soggetti dotati di maggiore dimestichezza con la filosofia. Resta inevitabilmente un film scandaloso, dotato di una discreta tecnica e con un doppiaggio molto discutibile.

Undying

Lontano da atmosfere poliziesche (Italia: Ultimo Atto?) Pirri dirige una pellicola in bilico tra erotismo esplicito/veniale (garantito dalla presenza della Gastoni e dalla sensuale Karin Trentephol) e cifra stilistica autoriale (impostata sull’analisi della incomunicabilità generazionale). Il film s’inserisce nel (de)genere familiare, narrando d’un maniaco sessuale macchiatosi di atroci delitti e recluso nella mansarda da una assatanata, sposata con un anziano paralitico. Sarà, però, la figlia della ninfomane a condurre il gioco, che mira all’inevitabile eredità. Ottimo lo score di Morricone.

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I flani del 1971-Prima parte

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Ripreso dalla locandina,il Flano di Nini Tirabusciò è elegante e sobrio

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Western di successo,con tre ottimi attori:Vamos a matar companeros

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Semplice e schematico,il flano di La notte brava del soldato Jonathan

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Magniloquente e allusivo il flano del bel thriller Lo strano vizio della signora Wardh

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Molto bello il flano di Morire d’amore

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Il flano dello scabroso (e oggi introvabile) Erika

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Uno dei tanti “migliori film dell’anno”:L’altra faccia dell’amore

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Un flano semplicissimo quello di Una messa per Dracula

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Molto bello il flano di Jane Eyre

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Flano in stile fumetto per il film “divorzista” Scusi lei è favorevole o contrario?

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Il flano del western Deserto di fuoco

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Il flano del poco noto film bellico 6 dannati in cerca di gloria

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Trionfo di aggettivi iperbolici per il film Una stagione all’inferno

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Molto bello il flano del Decameron di Pasolini

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Un flano furbo ( e bugiardo) quello di La notte dei dannati

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Affascinante il flano del thriller La notte che Evelyn usci dalla tomba

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Sobrio il flano del film La controfigura

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Ancora un flano di un thriller,Giornata nera per l’ariete

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Bellissimo il flano di Nella stretta morsa del ragno

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Flano del fiasco cinematografico Il barone rosso

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Il mondo movie Addio zio Tom

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Semplice e schematico il flano di Homo eroticus

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Il flano di un film introvabile,Incontro

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Cavalieri selvaggi

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Grande successo per il film di Damiani,L’istruttoria è chiusa:dimentichi

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Il film più visto del 1971,Per grazia ricevuta

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Un insolito Delon baffuto nel flano di L’evaso

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Tanti bravi attori per un film mediocre,Nel giorno del signore

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Molto bello il flano di I girasoli

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Cinema:pensieri,parole e parolacce-Parte quattordicesima

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Appuntamento con le citazioni di shewolf;siamo ormai arrivati alla quattordicesima puntata e anche questa volta siamo di fronte ad una serie di frasi importanti e decisamente belle,alcune delle quali assolutamente inusuali.Un grazie sentito a lei e una buona lettura a tutti voi.

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“In un caldo giorno di luglio cadde Mussolini, e io caddi con lui:
da un momento all’altro quaranta milioni di italiani si accorsero con
orgoglio di essere sempre stati antifascisti.”

Dal film Telefoni bianchi di Dino Risi 1976

2 La grande abbuffata foto

“L’odore della merda non ci lascerà mai.”

Dal film La grande abbuffata di Marco Ferreri 1973

3 Modigliani foto

“Sapete che cos’è l’amore? Quello vero… . Avete mai amato così profondamente
da condannare voi stessi all’inferno per l’eternità?
Io l’ho fatto.”

Dal film Modigliani di Mick Davis 2004

4 Borsalino foto

“Un giorno o l’altro ne resterà uno solo di noi due:
è meglio che me ne vada prima.”

Dal film Borsalino di Jacques Deray 1970

5 I soliti ignoti foto

“- Guarda che quando esco, se quel lavoro viene bene, te compro la pelliccia, te compro.
– Ma perché non me sposi.
“- Ma come me ne esco da ‘na condanna e me ne vojo appioppà n’altra, a matta!”

Dal film I soliti ignoti di Mario Monicelli 1958

6 La Tigre e la neve foto

“Ogni persona è un abisso: vengono le vertigini a guardarci dentro.”

Dal film La Tigre e la neve di Roberto Benigni 2005

7 American Beauty foto

“Jane, oggi ho lasciato il lavoro. Poi, ho detto al mio capo di
andare a fare in culo e poi l’ho ricattato per quasi 60.000 dollari,
passami gli asparagi.”

Dal film American Beauty di Sam Mendes 1999

8 Spaghetti a mezzanotte foto

“Santa… Da Pordenone, attaccami al cornicione!”

dal film Spaghetti a mezzanotte di Sergio Martino 1981

9 Sul lago dorato foto

“Lo sai, Norman? Tu sei davvero l’uomo più dolce che esista.
Ma io sono l’unica che lo sa.”

Dal film Sul lago dorato di Mark Rydell 1981

10 La ricerca della felicità foto

“Un uomo sta affogando in mare. Passa una barca e chiede all’uomo:
“Ti serve aiuto?” e lui: “No, no, Dio mi salverà”.
Passa un’altra barca e chiede all’uomo: “Ti serve aiuto?” e lui:
“No, no, Dio mi salverà”. Poi l’uomo annega e va in Paradiso.
L’uomo chiede quindi a Dio: “Ma perché non mi hai salvato?”
e Dio: “Ma se ti ho mandato due barche a salvarti, stupido!”

Dal film La ricerca della felicità di Gabriele Muccino 2006

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“Nun ce stà er dottore, ce stà er dottorino… so cazzi sua….”

Dal film Un sacco bello di Carlo Verdone 1980

12 Prima che sia notte foto

“La mia fu un’infanzia di singolare splendore, per l’assoluta povertà
e l’assoluta libertà.”

Dal film Prima che sia notte di Julian Schnabel 2000

13 Venga a prendere il caffè da noi foto

“- Paese di merda! Andate tutti quanti a farvi fo… !
– Qual’è il paese di merda?
– La Svizzera.
– Benvenuto in Svizzera. Venga a ripetere le sue parole al procuratore pubblico.
– Sono tutti paesi di merda… .”

Dal film Venga a prendere il caffè da noi di Alberto Lattuada 1970

14 L'ultimo samurai foto

“- Tu pensi che un uomo può cambiare il suo destino?
– Io penso che un uomo fa ciò che può, finché il suo destino non si rivela.”

Dal film L’ultimo samurai di Edward Zwick 2003

15 A piedi nudi nel parco foto

“Se non mi dai subito un bacio vero, ti puoi anche riprendere il tuo pigiama.”

Dal film A piedi nudi nel parco di Gene Saks 1967

16 Chicago foto

“Ho iniziato a uscire… il che significava scopare, senza invito a cena.”

Dal film Chicago di Rob Marshall 2002

17 Al di là dei sogni foto

“Quello che è importante qui, non è capire. Qui si tratta di non arrendersi.”

Dal film Al di là dei sogni di Vincent Ward 1998

18 La mala ordina foto

“A me è la paura che mi ha fatto forte!”

Dal film La mala ordina di Fernando di Leo 1972

19 Casinò foto

“Ci sono tre modi di fare le cose. Giuste, sbagliate e come dico io.”

Dal film Casinò di Martin Scorsese 1995

20 Risvegli foto

“Il suo sguardo, dopo tanto vedere attraverso le sbarre,
è divenuto così stanco
che non ce la fa ad accettare nient’altro.
Per lui, è come se la sbarre fossero migliaia e migliaia,
e dietro le migliaia di sbarre
nessun mondo.
Nel suo girare in quel cerchio ristretto,
senza soste, la sua falcata diviene
una danza rituale attorno a un centro,
dove una grande volontà
si trova come paralizzata.
A volte le palpebre si sollevano
in silenzio e una forma entra,
scivola attraverso l’angusto silenzio
fra le spalle e va a spegnersi nel cuore.”

dal film Risvegli di Penny Marshall 1990

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1 telefoni bianchi locandina

2 La grande abbuffata locandina

3 Modigliani locandina

4 Borsalino locandina

5 I soliti ignoti locandina

6 La Tigre e la neve locandina

7 American Beauty locandina

8 Spaghetti a mezzanotte locandina

9 Sul lago dorato locandina

10 La ricerca della felicità locandina

11 Un sacco bello locandina

12 Prima che sia notte locandina

13 Venga a prendere il caffè da noi locandina

14 L'ultimo samurai locandina

15 A piedi nudi nel parco locandina

16 Chicago locandina

17 Al di là dei sogni locandina

18 La mala ordina locandina

19 Casinò locandina

20 Risvegli locandina

lupo


I flani del 1972-Prima parte

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Molto elegante il flano di In nome del popolo italiano,ottimo film del 1972

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Un collage di immagini per la pubblicità di Giù la testa di Sergio Leone

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Non certo un capolavoro;si noti il termine proibito

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Una scena del film ripresa dal flano del film L’uccello migratore

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Elegante e celebre quello di Arancia meccanica di Kubrick

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Il flano del decamerotico Una cavalla tutta nuda

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L’incubo della Fenech nel film ripreso nella pubblicità di Tutti i colori del buio

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Molto bello il flano di Il decamerone proibito

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Dalla tv al cinema:Le avventure di Pinocchio

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Ancora un decamerotico:Le calde notti del decameron

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Un western:Uomo avvisato mezzo ammazzato.Parola di Spirito Santo

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La casa delle ombre maledette

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La scena del primo omicidio scelta per L’etrusco uccide ancora

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Bellissimo il flano di Bronte,cronaca di un massacro

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Ripreso dalla lobby card del film:Imputazione di omicidio per uno studente

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Il flano dell’horror La notte dei diavoli

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Molto ben fatto il flano di Cosa avete fatto a Solange

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Decameron 3

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Un giallo non esaltante…Alla ricerca del piacere

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Un brutto film…Valeria dentro e fuori

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Il flano del bellissimo La mala ordina di Di Leo

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Molto bella la pubblicità di Beati i ricchi

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Ennesimo decamerotico della stagione:Metti lo diavolo tuo ne lo mio inferno

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Forse non il più eccitante ma un buon film:Rivelazioni di un maniaco sessuale

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Ancora un thriller:Sette scialli di seta gialla

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Un grande successo dell’anno,Lo scopone scientifico

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L’inquietante Arcana

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Note di cinema prima parte

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quattro

 

Gentili lettori, questo articolo è il primo di una serie di scritti che abbiamo ideato al fine di rammentare come una pellicola possa essere sintetizzata in un album, oppure, addirittura, in un unico brano. È doveroso precisare che esso non vi viene proposto come una classifica e nemmeno come un’incursione nell’ambiente dei premi musicali cinematografici.

Nella storia dello spettacolo sono ricordate colonne sonore indissolubilmente legate ai film che le hanno lanciate, canzoni che hanno conquistato il pubblico più dei film stessi e musicisti ed interpreti che hanno prestato i loro talenti al mondo della celluloide. Oggi, tra tutti, ricordiamo Prince, uno dei più talentuosi e controversi artisti della musica pop mondiale, recentemente scomparso. Rivolgiamo, quindi, con questo articolo, il primo pensiero alla sua memoria.

8 Purple rain Prince

Prince,Purple rain

PrincePurple Rain 1984 dal film Purple Rain

“I never meant to cause you any sorrow
I never meant to cause you any pain
I only wanted to one time to see you laughing
I only wanted to see you
Laughing in the purple rain

Purple rain, purple rain
Purple rain, purple rain
Purple rain, purple rain
I only wanted to see you
Bathing in the purple rain”

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Fotogramma tratto dal film Purple rain

Le opinioni variarono selvaggiamente sulla qualità del film datato 1984, Purple Rain, con Prince nel ruolo di Kid, un giovane cantante di colore che faticava sulla scalinata del successo.Tuttavia, nessuno ebbe da ridire in merito alla colonna sonora. E’ un capolavoro. Infatti, sono in molti a sostenere che il brano rappresenta il marchio di alta qualità nell’incredibile carriera di Prince.Quasi ogni sua canzone divenne un classico e un successo, ma Purple Rain, lunga quasi nove minuti, title track dell’omonimo album, si trova un po’ sopra le altre. E’ il “Stairway to Heaven” degli anni Ottanta e la versione radio abbreviata, purtroppo, non gli rende giustizia. Rappresenta anche una prova dell’incredibile suono di chitarra di Prince e della sua particolarità vocale. La canzone è una combinazione di generi: pop, rock, gospel e musica orchestrale. La rivista Rolling Stone l’ha inserita alla posizione 143 delle 500 migliori canzoni di tutti i tempi.

Prince

Prince

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Banner pubblicitario del film Purple rain

1 Streets of Philadelphia

Bruce Springsteen-Streets Of Philadelphia  1994 dal film Philadelphia

“Ain’t no angel gonna greet me
It’s just you and I my friend
And my clothes don’t fit me no more
I walked a thousand miles just to slip this skin

Night is fallen, I’m lying awake
I can feel myself fading away
So receive me brother with your faithless kiss
Or will we leave each other alone like this
On the streets of Philadelphia”

1 Philadelphia

Una scena del film Philadelphia

Nel 1994 Bruce Springsteen era pericolosamente vicino ad apparire come un “relitto” degli anni Ottanta. Born in the USA, brano che lo aveva reso celebre, era ormai parte del passato e le sue vendite record erano diminuite in modo esponenziale da allora. Inoltre, nel 1992, furono in pochi ad apprezzare i suoi album Human Touch e Lucky Town. Dopo aver preso una pausa per leccarsi le ferite, Springsteen si recò in studio con i membri della banda del suo tour per incidere una canzone per il film di Jonathan Demme, Philadelphia. Nacque, così, Streets Of Philadelphia. L’opera di Demme rappresentava il primo film di Hollywood sulla crisi dell’AIDS.
È cosa nota, poi, che la pellicola fu un grande successo di critica e di pubblico. La canzone divenne anche un tormentone radiofonico, guadagnando a Springsteen quella svolta tanto necessaria per proseguire la carriera ed un meritatissimo Academy Award.
Una particolarità del video girato è rappresentata dal fatto che la traccia vocale è stata ri-registrata dal vivo durante le riprese, utilizzando un microfono nascosto, su una traccia strumentale preregistrata.
Questa tecnica è stata scelta per rendere più intensa la carica emotiva del brano. Streets Of Philadelphia segnò il primo passo nella sua lenta rimonta, anche se ci sarebbero voluti altri otto anni prima che Springsteen registrasse un album commerciale importante.

1 Springsteen

Bruce Springsteen

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Banner del film Philadelphia

7 Helmet, House of Pain

HelmetHouse of Pain – Just Another Victim 1993 dal film Cuba Libre – La notte del giudizio

“Victimized ­
But you’re in bed ­
Stumble out ­
And run dead ­
If it ever paid ­
To self start ­
Enviroment ­
Make you smart ­

Just another victim ­
Just another victim ­
Just another victim, kid ­

I heard it once ­
But not before ­
Begging off ­
And livin’ bored ­
My hands are tied ­
Webbed feet again ­
Fell in behind ­
And claim us dead”­

7 Cuba Libre - La notte del giudizio

Scena tratta dal film Cuba Libre – La notte del giudizio

Emilio Estévez , Cuba Gooding Jr., Jeremy Piven e Stephen Dorff nel film interpretano un gruppo di amici in fuga da una banda di spacciatori comandati da Denis Leary, dopo aver assistito ad un omicidio, in questo thriller d’azione uscito nelle sale cinematografiche nel 1993. Il pregio di questo film è stato quello di consegnare alla storia una colonna sonora che aveva portato ad alcune collaborazioni davvero uniche
tra artisti rock ed interpreti rap. La colonna sonora comprendeva nomi di calibro: Faith No More collaborava con Boo – Yaa T.R.I.B.E, Helmet con House Of Pain e Slayer con Ice T. Tuttavia, la combinazione più bizzarra era Mudhoney e Sir Mix – A – Lot.
Davvero un ottimo disco che merita gli elogi per i vari abbinamenti di stili musicali.Just Another Victim, il primo della lista, è una riuscita prova di sposalizio tra metal alternativo e rap metal.

7 Helmet

Helmet

7 Cuba Libre - La notte del giudizio banner

Il banner del film Cuba libre-La notte del giudizio

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3 Don't you

Simple MindsDon’t You Forget About Me 1985, dal film The Breakfast Club

“Hey, hey, hey, hey
Ohhhhhohhhhhohhhohhhhwooooo

Won’t you come see about me?
I’ll be alone, dancing you know it baby

Tell me your troubles and doubts
Giving me everything inside and out and
Love’s strange so real in the dark
Think of the tender things that we were working on

Slow change may pull us apart
When the light gets into your heart, baby

Don’t you, forget about me
Don’t, don’t, don’t, don’t
Don’t you, forget about me

Will you stand above me?
Look my way, never love me
Rain keeps falling, rain keeps falling
Down, down, down”

3 The Breakfast Club foto

Fotogramma tratto dal film The breakfast club

Chicago, 1984. Tre ragazzi (Andy, Brian, John) e due ragazze (Allison e Claire) tutti colleghi nello stesso liceo, a causa di varie punizioni, sono costretti a trascorrere l’intero sabato nella biblioteca.
Il preside, Richard Vernon, costretto a sopportarne le esuberanze, assegna loro un tema: chi sono io?Le lunghe ore trascorse assieme consentono ai giovani di parlarsi e di conoscersi.
Dopo le prime battute, le punzecchiature ed i primi inevitabili urti, tutti e cinque, lungi dallo svolgere il compito stabilito, cominciano ad esporre e confrontare i rispettivi problemi di vita.
Il gruppo scozzese Simple Minds non fu il primo ad essere interpellato per registrare Don’t You Forget About Me per la colonna sonora del film di John Hughes. I Fixx , Bryan Ferry e Billy Idol declinarono l’invito, lasciando il compito ai Simple Minds che, all’epoca, erano un gruppo sconosciuto in America. Il film ebbe un grande successo tra gli adolescenti e, con l’aiuto di MTV, la canzone raggiunse il primo posto nella Hot 100.
Billy Idol rimpianse la sua decisione tanto che, nel 2001, incise la propria versione del brano.

Simple minds

Simple minds

3 The Breakfast Club banner

Banner del film The breakfast club

4 As time goes bye

Dooley WilsonAs Time Goes Bye,1942 dal film Casablanca

“You must remember this
A kiss is still a kiss
A sigh is still (just) a sigh
The fundamental things apply
As time goes by

And when two lovers woo
They still say: I love you
On that you can rely
No matter what the future brings
As time goes by”

4 Casablanca

Scena tratta dal film Casablanca

Negli Usa è considerata la seconda soundtrack più bella di tutti i tempi (subito dopo Over The Rainbow di Judy Garland);
incisa originariamente nel 1931 da Herman Hupfeld venne recuperata e lanciata nel film di Michael Curtiz,destinato a diventare
con gli anni uno dei film più importanti della storia del cinema.
E gran merito della fama di Casablanca sta in questo brano nostalgico e malinconico,nella celebre sequenza in cui Rik chiede a Sam di cantarla
ancora una volta…”Play it, Sam. Play As Time Goes By” ovvero “Suonala, Sam. Suona mentre il tempo passa
Un brano destinato a fare epoca, che ebbe in seguito innumerevoli cover version fra le quali indimenticabili quelle di Frank Sinatra,
Louis Armstrong e Barbara Streisand.
Curiosamente nel periodo di uscita del film la canzone venne distribuita nella versione cantata da Rudy Vallee,in quanto non potè essere
registrato il singolo di Wilson in seguito ad uno sciopero dello stesso artista!

Dooley Wilson

Dooley Wilson

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Banner del film Casablanca

5 Mrs Robinson

Simon and Garfunkel-Mrs Robinson 1967 dal film Il laureato

And here’s to you, Mrs. Robinson
Jesus loves you more than you will know (Wo, wo, wo)
God bless you please, Mrs. Robinson
Heaven holds a place for those who pray
(Hey, hey, hey…hey, hey, hey)
We’d like to know a little bit about you for our files
We’d like to help you learn to help yourself
Look around you, all you see are sympathetic eyes
Stroll around the grounds until you feel at home

5 Il laureato

Dal film Il laureato

Uno dei due celeberrimi brani che fecero da colonna portante dello straordinario successo di Mike Nichols, quel Il laureato che entrò ben presto nei film di culto raccontando la storia dell’amore impossibile tra un giovane e la matura madre di quella che sarà la donna che amerà e che porterà via dall’altare.
Uscita a poco mesi di distanza dall’altro splendido brano contenuto nel film,The Sound of Silence, Mrs Robinson in origine era una canzone molto più ritmata.
Composta per la moglie di Roosvelt, Eleanor, venne quindi modificata e in seguito pubblicata nella sua versione integrale nell’album Bookends, destinato a raccogliere anche la celebre The Sound of Silence.
Brano allegro, quasi scanzonato, Mrs Robinson ebbe popolarità immensa; rielaborata da molti artisti fra i quali James Taylor e Bon Jovi ed il suo gruppo,conobbe anche in Italia un successo senza precedenti, cantata fra gli altri da Guccini e da Bobby Solo.
Anche film come Forrest Gamp (1994),Vizi di famiglia (2005) e il recentissimo The Wolf of Wall Street (2013) hanno omaggiato Mrs Robinson
inserendola nelle rispettive soundtrack.

Simon and garfunkel

Simon and Garfunkel

5 Il laureato banner

Banner del film Il laureato

6 Coolio - Gangsta's Paradise

CoolioGangsta’s Paradise 1995 dal film Pensieri pericolosi

“As I walk through the valley of the shadow of death
I take a look at my life and realize there’s none left
‘Cause I’ve been brassing and laughing so long that
Even my mamma thinks that my mind is gone
But I ain’t never crossed a man that didn’t deserve it
Me be treated like a punk, you know that’s unheard of
You better watch how you talking, and where you walking
Or you and your homies might be lined in chalk
I really hate to trip but I gotta lope
As they croak I see myself in the pistal smoke fool
I’m the kinda G that little homies want to be like
On my knees in the night, saying prayers in the street light
They been spending most their lives living in the gangsta’s paradise
They been spending most their lives living in the gangsta’s paradise
We keep spending most our lives living in the gangsta’s paradise
We keep spending most our lives living in the gangsta’s paradise”

6 Pensieri pericolosi

Scena tratta dal film Pensieri pericolosi

Coolio scelse di nominare il suo secondo album Gangsta’s Paradise. “Quando faccio riferimenti del genere, sto cercando di attirare l’attenzione dei ragazzi, usando un linguaggio che vogliono sentire“, disse. “Poi, li posso guidare verso un livello più profondo. Sto solo cercando di ottenere una migliore comprensione di me stesso e una migliore comprensione delle altre persone.”
Il brano Gangsta’s Paradise usa lo stesso stile che catapultò altri rapper di Los Angeles – Dr. Dre , Snoop Doggy Dogg, Tha Dogg Pound – nelle Top 10 mondiali.
Più precisamente, si tratta di un rap liscio, intriso di archi classici e musica corale. A differenza delle canzoni di Dre e Snoop, però, il messaggio di fondo di Gangsta’s Paradise è: l’istruzione rappresenta il miglior biglietto per uscire dal ghetto.
Lanciato nell’agosto del 1995, in concomitanza con il film che vide Michelle Pfeiffer protagonista di Dangerous Minds, e potenziato da un video memorabile in cui compare l’attrice stessa, Gangsta’s Paradise ebbe un’ottima accoglienza di critica e di pubblico. Il singolo salì in cima alle classifiche pop in 16 paesi, compresi gli Stati Uniti, fino a diventare il numero uno di Billboard nel 1995. I riconoscimenti continuarono nel 1996 con la consegna di un meritatisso Premio Grammy a Coolio per la Migliore Canzone Rap.

Coolio

Coolio

6 Pensieri pericolosi banner

Banner del film Pensieri pericolosi

2 Bob Dylan - 'Knockin' on Heaven's Door'

 

Bob Dylan‘Knockin’ on Heaven’s Door’ 1973 dal film Pat Garrett & Billy the Kid

“Mama take this badge from me
I can’t use it anymore
It’s getting dark too dark to see
Feels like I’m knockin’ on heaven’s door

Mama put my guns in the ground
I can’t shoot them anymore
That cold black cloud is comin’ down
Feels like I’m knockin’ on heaven’s door

Knock-knock-knockin’ on heaven’s door”

2 Pat Garrett & Billy the kid

Scena tratta dal film Pat Garrett & Billy the Kid

Nel 1973, la carriera di Bob Dylan era giunta ad un momento di stallo; non aveva rilasciato un nuovo album in tre lunghi anni ed i suoi ultimi due dischi erano stati mal accolti.
Nell’ambiente dello spettacolo, tanti lo vedevano come una reliquia degli anni Sessanta. Insicuro sul proseguo della carriera, Dylan accettò l’offerta del regista Sam Peckinpah ad assumere un ruolo minore nella pellicola Pat Garrett & Billy the Kid. Si diresse, quindi, verso Durango, in Messico, per girare il film e incise la colonna sonora in una manciata di giorni tra gennaio e febbraio del 1973.
Il film fu, infine, sottratto a Peckinpah in post-produzione e modificato, ma la canzone “Knockin’ on Heaven’s Door” è diventata uno dei più grandi successi nella carriera di Dylan.
Il brano racconta la storia di un uomo di legge che si sente triste perché non può più esercitare le sue funzioni ed è facile vedere come lo stesso rappresenta una sorta di riflesso dello stato d’animo di Dylan in quel momento.
Nel film la canzone risuona quando Slim Pickens (lo sceriffo anziano), colpito allo stomaco, muore assistito dalla moglie, una donna grande e rude che mostra il dolore solo con le lacrime che le rigano il volto.
Una scena di una bellezza struggente acuita dallo sfondo di un rosso tramonto e dalla canzone di Dylan. Il pezzo è divenuto, in seguito, cover di innumerevoli altri artisti, tra cui i Guns N’ Roses, Eric Clapton e Warren Zevon.

2 Bob Dylan

Bob Dylan

2 Pat Garrett & Billy the kid banner

Banner del film Pat Garrett & Billy the Kid


L’ossessa

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L'ossessa locandina 3

La bella Daniela è una giovane che frequenta l’Accademia di belle arti;durante una ricognizione in una vecchia chiesa con alcuni restauratori,viene incaricata di rimettere a nuovo una delle due statue lignee custodite nella chiesa stessa.
La sera del trasporto del crocefisso nel suo laboratorio,la ragazza scopre con sgomento che sua madre ha un amante e che ama in particolare i giochi sadomaso.
Sconvolta,si rifugia in laboratorio dove si dedica al restauro di un dipinto.
Mentre è assorta in questa occupazione,la statua crocefissa subisce una trasformazione,si anima e assume sembianze umane.
E’ il diavolo che ha scelto questo mezzo decisamente inconsueto per manifestarsi alla donna.
Così incarnato,l’entità diabolica possiede carnalmente la ragazza e subito dopo,mentre la ragazza non si è ancora riavuta dallo choc,torna ad essere una statua.
Quando Daniela si riprende crede di aver sognato;ma la notte inizia a manifestare sintomi di ninfomania estrema.

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Tanto che i suoi genitori decidono di chiamare uno psichiatra che però non riesce a guarirla;dopo un orribile incubo durante il quale
Daniela sogna di partecipare ad un sabba sacrilego nel quale viene nuovamente posseduta dal diavolo.
Il risveglio della ragazza è traumatico;il corpo porta i segni della crocefissione che ha sognato.
A questo punto Mario e Luisa,genitori di Daniela,decidono misure drastiche;chiamano frate Antonio al capezzale di Daniela.
Il prete capisce immediatamente che la ragazza è vittima di una possessione demoniaca e consiglia loro di farla esorcizzare
da padre Xeno.
Così la ragazza viene trasportata in un convento,dove però la situazione precipita.
Preda di una crisi,sfascia la cella in cui è ricoverata e fugge in paese…
Servirà l’intervento di padre Xeno a guarire la ragazza?
Finale ovviamente tragico con tanto di premuta di piselli,un classico.
L’ossessa è un film del 1974,diretto da Mario Gariazzo.
Uno stravagante clone dell’Esorcista di Friedkin capostipite del filone demoniaco uscito nel 1973.
Il successo del film di Friedkin portò alcuni registi italiani a rifare pedissequamente film ispirati al personaggio di Regan,senza però
riuscire a ricreare la cupa,sinistra atmosfera del film americano.

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Tra essi possiamo citare L’anticristo di Alberto De Martino,Chi sei? di Ovidio G. Assonitis e proprio l’Ossessa,il più debole dei tre.
Il film parte bene,con la scoperta dei due crocefissi e la descrizione della festa a cui partecipa Daniela.
Ma ben presto tutto svanisce,a partire dalla sequenza in cui l’amante di Luisa,madre di Daniela,frusta la donna stessa con un mazzo di rose
sul letto della donna,nudo ma con tanto di scarpe ai piedi.
Da li in poi il film scivola e poi rotola verso il banale,in una fiera del kitsch che non risparmia più nulla.
Un vero peccato non tanto perchè il film potesse dire nulla di originale,quanto per il buon cast reclutato per lo stesso.
Luigi Pistilli,Gabriele Tinti,Lucretia Love,Cris Avram,Ivan Rassimov e Umberto Raho,oltre alla protagonista Stella Carnacina meritavano
ben altro trattamento.
Manca tensione nel film e le scene di possessione si limitano ad alcune espressioni terrorizzate della Carnacina,in palese imbarazzo e a qualche
trucco di make up davvero sconfortanti.

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Non è certo uno z movie, ma un film anonimo e francamente bolso.
Mario Gariazzo farà di molto peggio 4 anni dopo,girando l’allucinante Incontri molto… ravvicinati del quarto tipo;in quanto a L’ossessa vanno
segnalati solo i nudi di Lucretia Love,come al solito molto generosa nell’esposizione del suo corpo e qualche nudità di Stella Carnacina.
Davvero poco per salvare un film da dimenticare

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L’ossessa

Un film di Mario Gariazzo. Con Luigi Pistilli, Gabriele Tinti, Stella Carnacina, Lucretia Love, Ivan Rassimov,
Chris Avram, Umberto Raho, Giuseppe Addobbati, Edoardo Toniolo, Andrea Scotti, Piero Gerlini,
Valentino Macchi, Bruna Beani Horror, durata 92 min. – Italia 1974.

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L'ossessa banner protagonisti

Stella Carnacina… Daniela
Chris Avram … Mario
Lucretia Love … Luisa
Ivan Rassimov … Il diavolo
Gabriele Tinti … L’amante di Luisa
Luigi Pistilli … Padre Xeno,l’esorcista
Gianrico Tondinelli … Carlo
Umberto Raho … Lo psichiatra
Piero Gerlini … Padre Antonio

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Regia: Mario Gariazzo
Sceneggiatura: Mario Gariazzo,Ambrogio Molteni,Ted Rusoff
Produzione: Paolo Azzoni,Riccardo Romano
Musiche: Marcello Giombini
Fotografia: Carlo Carlini
Montaggio: Roberto Colangeli

L'ossessa banner recensioni

Recensioni tratte dal sito http://www.davinotti.com

Homesick

Esponente del filone esorcistico italiano, in cui il Maligno agisce tipicamente attraverso l’arte (un Crocifisso ligneo da restaurare).
Predomina tuttavia l’aspetto erotico: dalla fresca bellezza della Carnacina – motore dell’azione e della possessione demoniaca – agli incontri sadomaso della coppia adulterina Tinti-Love, con lei che si fa frustare con un mazzo di rose. Il Bene è incarnato dall’eremita Pistilli, il Male da un Rassimov più luciferino che mai e dalla sua sacerdotessa Beani. Molto scarsa la confezione; buone le musiche di Giombini.
Cotola

Pessimo clone italiano de L’esorcista, si perde, dopo un inizio per nulla malvagio, in scene a dir poco ridicole che riciclano goffamente quelle della pellicola di Friedklin.
La regia e la sceneggiatura che sono sotto il livello di guardia. Poco altro da dire se non che sarebbe molto meglio evitarlo.

Undying

Uno dei primi film italiani nati sulla scia dell’Esorcista. L’inizio non è nemmeno malvagio, soprattutto grazie alla bizzarra idea di partenza e al dinamico montaggio, ma ciò che viene dopo non è altro che una fiacca copia del film di Friedkin con un po’ di sesso e di sangue in più e soprattutto con noia e trash ad alti livelli.
Mediocre la protagonista Stella Carnacina, ridicolo Ivan Rassimov nei panni del Diavolo, mentre il povero Luigi Pistilli fa quel che può. Musiche orecchiabili.
C’è di peggio, ma il film è comuque evitabilissimo.
L’opinione di The gaunt dal sito http://www.filmscoop.it

Una bella ciofeca, copia e incolla dell’Esorcista con una Stella Carnacina che più che un’ossessa è costretta a recitare una ninfomane all’ultimo stadio, visti i numerosi pruriti sessuali.
Bassisimo budget e si vede fin troppo bene. Divertenti e briose le scene dell’esorcismo, peccato che avrebbero dovuto far spaventare. Da recuperare forse per gli amanti del trash, materia in abbondanza che caratterizza questa, diciamo, pellicola penosa.

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Bari,una città e i suoi cinema nel passato-Seconda parte

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I cinema di seconda visione e quelli di visione successiva hanno avuto un’importanza fondamentale nella infanzia e adolescenza di diverse generazioni.
Il cinema di sabato o di domenica era una tappa fondamentale che scandiva i pomeriggi e le sere di giovani che avevano poche o nessuna alternativa ad esso.
In tempi in cui la tv aveva un solo canale,spesso monopolizzato dalla famiglia e con un’offerta striminzita,in cui i locali da ballo erano riservati solo agli over 21 e sopratutto in tempi in cui di denaro ne circolava pochissimo il cinema di visione successiva erano una valida alternativa alla noia.
Erano anche posti di socializzazione,una delle pochissime attrattive dei quartieri periferici,dove sorgevano a dispetto delle orgogliose sale di prima visione,quasi sempre collocate nei centri della città.
Grazie al passa parola,i giovani sapevano quasi tutto del film che l’Odeon o il Palazzo,l’Adratico o il Lucciola proiettavano,evitando così di incorrere nel temuto “bidone
Ma di sicuro l’importanza maggiore l’aveva il cinema parrocchiale,sia per la sua collocazione sia perchè rappresentava spesso il fulcro della vita sociale del quartiere.
Era il caso,nella mia città,del cinema Redentore.

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L’interno del cinema Redentore negli anni 60

Cinema Redentore 3

Il Redentore oggi

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C’era una volta il cinema dell’oratorio Don Bosco

Cinema Redentore

La galleria del cinema Redentore

Sorgeva sulla parte esterna del grande oratorio Don Bosco,situato nel quartiere Libertà,molto distante dal centro.
L’oratorio Don Bosco era una struttura fondamentale per l’educazione dei ragazzi;disponeva di due campi da calcio,uno da basket e di molte stanze utilizzate per giochi collettivi o singoli,come il ping pong o il calcio balilla.
Il cinema Redentore era l’ideale completamento della struttura,capace di contenere centinaia di persone,una sala molto grande con galleria e platea,utilizzata la domenica a tempo pieno.
La domenica infatti c’era la tanto attesa proiezione mattutina,riservata ai ragazzi che assistevano alla messa.
Un sistema forse coercitivo,ma che contribuiva in maniera fondamentale all’equilibrio sociale;tra calcio,sport e cinema i ragazzi vivevano a tempo pieno nella struttura,evitando così di passare per strada in un quartiere senza alcuna attrattiva per loro il tempo libero a disposizione.
Il film veniva proiettato alle 10,30 ed era ovviamente quasi sempre un peplum con protagonisti Maciste,Ursus Sansone ed Ercole oppure
uno dei tantissimi film del duo Franchi Ingrassia o un film comunque adatto alla fascia d’età che andava dai 10 ai 14 anni.
La sera il cinema Redentore era invece aperto al pubblico,che accedeva ad esso dall’esterno della struttura.
Il quartiere Libertà era in effetti il più ricco di sale cinematografiche;oltre al Redentore vi sorgevano il Supercinema,l’Arena giardino,
l’Arena Moderno,l’Ariston,il Jolly e il Lucciola.
Un’offerta ampia,che si estendeva su una vasta superficie per quello che era il quartiere più popoloso (e più turbolento) della città.
Per anni quindi il cinema Redentore ha rappresentato un fulcro importantissimo di socializzazione,di conoscenza e di svago,funzione che ha conservato anche per buona parte degli anni settanta,con l’apertura del cinema stesso a spettacoli di altro genere,come i concerti musicali.
memorabile quello tenuto dagli Area di Demetrio Stratos a meta degli anni settanta.

Supercinema

Il mitico Supercinema

Supercinema demolizione

I lavori di demolizione del Supercinema

Supercinema Bari

Un palazzo ha preso il posto del glorioso Supercinema

Supercinema 3

Supercinema 2

Con il passare del tempo e con l’incedere della crisi il cinema fatalmente perse il suo ruolo fondamentale mentre l’oratorio mantenne
la sua funzione sociale,cosa che ha ancora oggi.
Chiuso a cavallo del finire degli anni settanta e inizi degli anni ottanta,il Redentore venne completamente abbandonato a se stesso e ancora oggi,
a distanza di un trentennio,è desolatamente vuoto.
Ultimamente il regista Gennaro Nunziante ha annunciato il suo impegno per la ristrutturazione del glorioso cinema,ma al momento non c’è ancora nulla di concreto.
A meno di un chilometro di distanza da esso sorgeva il Supercinema,grande struttura situata sull’arteria principale del quartiere Libertà,via Ravanas.
Proiettava film di visione successiva,ma disponeva di un’apparecchio di proiezione di elevato livello motivo per il quale le pellicole si guardavano
quasi sempre in condizioni ottimali.Disponeva di platea e galleria e ciliegina sulla torta aveva il tetto apribile.
Che dava l’illusione di guardare il film all’aperto,oltre che di funzionare come aspiratore per la massa impressionante di fumo che si produceva al suo interno.
Sul finire degli anni sessanta e per buona parte dei settanta la mancanza di una legge anti fumo creò devastanti problemi di salute in molti adolescenti.
A parte la libertà di fumare lontano da occhi indiscreti,i giovani respiravano per almeno due ore fumo passivo concentrato in quantità impressionanti.
Quando si usciva dal cinema e si tornava a casa i genitori sapevano immediatamente dove eri stato dall’odore fortissimo che impregnava i vestiti.
Il Supercinema disponeva di un mitico servizio fra le panche di legno che ordinavano platea e galleria;un uomo con frigo passava vendendo gelati,sussurrando”Lola gelati” come una sirena incantatrice.
Dopo decenni di attività,il Supercinema chiuse e alla fine venne abbattuto per lasciare posto ad un garage multipiano.
Una sorte triste per quello che era stato con il Redentore il cinema più importante per generazioni di ragazzi con pochi soldi in tasca e tanta voglia di
cinema.

Supercinema Arena

L’ingresso all’Arena Giardino,oggi.La struttura è ancora in piedi a 30 anni dalla chiusura

Arena Moderno

L’ingresso all’Arena Moderno.La struttura esiste e c’è ancora parte degll’arredo

L’Arena Giardino era uno dei tre cinema all’aperto della città,unitamente all’Arena Moderno e all’Arena Quattro palme.
Sorgeva anch’esso su via Ravanas,spostato verso la ferrovia e incluso nel complesso dell’ex manifattura dei tabacchi,una struttura gigantesca lunga diversi isolati che divenne poi,in parte,l’aula super bunker tristemente famosa per aver ospitato processi importanti della nostra storia recente,come quello sulla strage di Piazza Fontana.
Era un cinema comodo,con sedie ovviamente in legno,molto frequentato d’estate sopratutto nelle sere calde che la nostra città dispensa con ottima continuità.
Proiettava film di seconda visione,ma aveva prezzi accessibili;nel 1970 il biglietto costava 500 lire,non un’inezia ma alla portata di quasi tutte le tasche.
All’uscita del cinema stazionava un carretto che vendeva di tutto,dai pop corn ai semi di zucca,passando per caramelle e patate fritte.
chiuse sul finire degli anni settanta,penalizzato sia dalla crisi sia dal fatto di lavorare solo per il periodo maggio-settembre.
Oggi esiste ancora la struttura dello schermo,mentre il resto del gigantesco complesso è adibito in parte a mercato rionale mentre una buona fetta dell’ex Manifattura dei tabacchi è completamente vuota.
Sempre nel quartiere Libertà,ma dal lato opposto quindi sulla via Napoli,parallela del Lungomare di Bari che porta allo stadio del nuoto,alla fiera del Levante e allo stadio della Vittoria c’era la seconda delle Arene cittadine,l’Arena Moderno.

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Il cinema Lucciola

Cinema Lucciola 1921

Cinema Lucciola

L’atrio dell’ingresso alla sala del cinema Lucciola

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Due foto dell’elegante trasformazione subita dal Lucciola,divenuto Royal

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Suggestiva foto notturna del Royal,che sorge sul sottopasso di via Quintino Sella

Royal

Una foto del Royal prima dei lavori di ammodernamento

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Il Royal oggi

Cinema molto piccolo,ma facilmente raggiungibile e con grande disponibilità di parcheggio era un cinema di visione successiva economico e come tale era spesso stracolmo.
Chiuse anch’esso agli inizi degli anni ottanta ed è ancora oggi esistente.Accanto ad esso sorge il palazzetto dello Sport,che guarda orgogliosamente dall’alto il piccolo e glorioso Arena Moderno,il nostro cinema all’aperto nelle serate afose di luglio e agosto…
A circa 100 metri di distanza dall’Arena Moderno,a due passi dalla chiesa dei Carmelitani,in una posizione infelice ovvero all’interno di un cortile condominiale sorgeva il cinema Ariston,divenuto in seguito Santelia.
Un cinema piccolo ed economico e per questo dall’importanza addirittura fondamentale per i ragazzini.
Lo si poteva definire un cinema parrocchiale,anche se non godeva dei privilegi (per noi ragazzi) di cui godevano il Redentore e il Felix (poi Capitol e infine Esedra),quello di permettere visioni gratuite delle pellicole.
L’Ariston era frequentato da una marea di ragazzini vocianti e scalmanati,che spesso vedevano due volte lo stesso film,creando in sala un’atmosfera chiassosa che certo non favoriva l’afflusso di adulti.
C’era una lotta perenne tra la maschera e i ragazzi che avrebbero voluto godersi il film anche per ore;lotta che finiva ovviamente con l’allontanamento dalla sala.
Un appellativo poco dignitoso e ingeneroso dell’Ariston era quello di cinema “pidocchietto“,dovuto al basso prezzo della pellicola,alla qualità spesso ai limiti della decenza della pellicola stessa,che arrivava in sala dopo aver fatto una trafila lunghissima in tutti i cinema della provincia e per la presenza di anziani che bivaccavano in attesa di giorni migliori.

Ariston

Il glorioso Ariston,divenuto Santelia come appare oggi

Eppure all’Ariston abbiamo visto decine di film di serie z,spesso commentando ad alta voce le sequenze sullo schermo,accompagnando con risate e urla gli avvenimenti che si susseguivano.
L’Ariston passò di grado a fine anni sessanta diventando Santelia;venne rimodernato e diventò un cinema più elegante,sancendo di fatto la fine della gloriosa epoca degli anni sessanta stessi.
In realtà i ragazzini crescevano,l’aria attorno stava cambiando e il ricambio generazionale stava orientando i ragazzi stessi verso altre scelte.
Oggi l’ex Ariston Santelia è un locale a disposizione della parrocchia dei carmelitani.
Ultimo dei cinema di cui parlo in questa seconda parte ma non certo per importanza è il cinema Lucciola divenuto in seguito Royal.
Era il cinema del dopolavoro delle ferrovie dello stato ma era aperto al pubblico.
Una sala molto bella,con galleria e platea,elegante e pulita e caratterizzata da una programmazione di qualità.
Sorgeva all’imbocco del sotto passaggio di via Quintino Sella,uno dei due punti di accesso ai quartieri oltre la ferrovia prima della costruzione dei ponti di Corso Cavour e di Japigia; una posizione molto scomoda,anche perchè il Lucciola era parecchio distante dal centro.
Rimesso a nuovo,cambiò la storica denominazione in Royal e si trasformò in un elegante cinema di prima visione.
Ha tenuto duro anche durante la crisi per poi cedere definitivamente.Oggi è stato rimesso a nuovo ed è diventato un teatro che
si occuperà anche di cinema ma non più con cadenza giornaliera.

Flani di alcuni film proiettati nelle sale di Bari negli anni settanta

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Supercinema 1

Odeon 1

Lucciola 3

Lucciola 2

Lucciola 1


Cinema:pensieri,parole e parolacce-Parte quindicesima

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Bnanner principale

Ed eccoci alla quindicesima puntata della rubrica curata da shewolf,con tanta passione e buon gusto. Un appuntamento che è diventato un classico ed una rubrica seguitissima.La selezione include un classico,la battuta pronunciata dal Necchi in Amici miei che è una delle scene che adoro di più ed altri piccoli gioielli,amari e ironici,nel consueto stile della nostra amica.Ne approfitto per ricordavi che Filmscoop è su Facebook a questo indirizzo:https://www.facebook.com/filmscoopwordpress.paultemplar/

Buona lettura

Bnanner citazioni

1 Million dollar baby foto

“A volte, per tirare un colpo vincente, bisogna arretrare. Ma se arretri troppo,
non combatti più.”

dal film Million Dollar Baby di Clint Eastwood 2004

2 La dea dell'amore foto

“Vedo disastri. Vedo catastrofi. Peggio: vedo avvocati.”

dal film La dea dell’amore di Woody Allen 1995

3 La mia Africa foto

“Gli uomini se ne vanno quando il loro coraggio viene messo alla prova.
Di noi ciò che viene messo alla prova è la pazienza, il saper vivere senza di loro… .”

dal film La mia Africa di Sidney Pollack 1985

4 Istinto Primordiale foto

“La libertà esiste al di là di quei recinti che ci costruiamo da soli.”

dal film Istinto Primordiale di Jon Turteltaub 1999

5 Vamos a matar, compañeros foto

“Quando si sta per morire non si fanno tante domande!”

dal film Vamos a matar, compañeros di Sergio Corbucci 1970

6 Toro scatenato foto

“Qualsiasi donna, al momento giusto, al posto giusto, con le circostanze giuste,
farebbe qualunque cosa.”

dal film Toro scatenato di Martin Scorsese 1980

7 Amici miei foto

“Che cos’è il Genio? È fantasia, intuizione, colpo d’occhio e velocità d’esecuzione.”

dal film Amici miei di Mario Monicelli 1975

8 Giornata nera per l'ariete foto

“Al di là dell’esaltazione c’è qualcosa di profondamente divino nel trasformare
un essere sofferente in materia inanimata, per l’eternità.”

dal film Giornata nera per l’ariete di Luigi Bazzoni 1971

9 Il grande inganno foto

“In questa città di lebbrosi, io sono quello con le piaghe più belle.”

dal film Il grande inganno di Jack Nicholson 1990

10 Surviving Picasso foto

“Finire un quadro vorrebbe dire distruggerlo, derubarlo dell’anima,
infliggergli la puntiglia, il colpo di grazia.Il giorno in cui finirò
un quadro anch’io sarò finito.”

dal film Surviving Picasso di James Ivory 1996

11 Il procuratore foto

“Avvocato, lo sa perché Gesù non è nato in Messico? Non c’erano né tre saggi né una vergine.”

dal film Il procuratore di Ridley Scott 2013

12 L'impero del crimine foto

“I veri amici li perdi sempre nel modo peggiore.”

dal film L’impero del crimine di Michael Karlbenikoff 1991

13 Il giorno più lungo foto

“Su questa spiaggia solo due categorie di uomini possono restare:
quelli che sono morti e quelli che moriranno!”

dal film Il giorno più lungo di Ken Annakin 1961

14 Profumo di donna foto

“Le puttane, quando trovano uno che ritengono più disgraziato di loro,
diventano subito mamme. E io sono già abbastanza figlio di puttana.”

dal film Profumo di donna di Dino Risi 1974

15  Memorie di una geisha foto

“Le speranze sono come gli ornamenti per capelli. Le ragazze vogliono mettersene troppi,
ma, quando diventano vecchie, anche uno solo le fa diventare ridicole.”

dal film Memorie di una geisha di Rob Marshall 2005

16 Clerks foto

“Ragazzi è importante fare un lavoro che ti faccia sentire gratificato.
Io, per esempio, masturbo gli animali per l’inseminazione artificiale.”

dal film Clerks di Kevin Smith 1994

17 Indagine su un cittadino foto

“Allora secondo voi l’assassino era nudo con la cravatta…”.

dal film indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto di Elio Petri 1970

18 Il camorrista foto

“Fatevi gli amici in tempi di pace che vi possono servire in tempi di guerra!”

dal film Il camorrista di Giuseppe Tornatore 1986

19 Basta che funzioni foto

“Il nostro matrimonio non è stato un giardino di rose, botanicamente parlando
tu sei più un’orchidea carnivora.”

dal film Basta che funzioni di Woody Allen 2009

20 La carica dei 101 foto

“Crudelia de Mòn
Crudelia
fa l’effetto di un demonio
e dopo il primo istante di terror
ti senti in suo poter
e tremi al sol veder
quegli occhi di felino predator
Che volto inuman
crudele vampir
dovrebbe per sempre
dal mondo sparir
che gioia, allora
che soddisfazion!!
Crudelia
Crudelia de Mòn.”

dal film La carica dei 101 di Clyde Geronimi, Wolfgang Reitherman e Hamilton Luske 1961

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Bnanner locandine

1 Million dollar baby locandina

2 La dea dell'amore locandina

3 La mia Africa locandina

4 Istinto Primordiale locandina

5 Vamos a matar, compañeros locandina

6 Toro scatenato locandina

7 Amici miei locandina

8 Giornata nera per l'ariete locandina

9 Il grande inganno locandina

10 Surviving Picasso locandina

11 Il procuratore locandina

12 L'impero del crimine locandina

13 Il giorno più lungo locandina

14 Profumo di donna locandina

15  Memorie di una geisha locandina

16 Clerks locandina

17 Indagine su un cittadino locandina

18 Il camorrista locandina

19 Basta che funzioni locandina

20 La carica dei 101 locandina


Andavamo al cinema

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Chiunque voglia contribuire alla diffusione di immagini di vecchi cinema può contattarmi tramite i commenti o tramite l’indirizzo email: paolobari@email.it

 Filmscoop

 In otto anni di vita di Filmscoop ho parlato di film e attrici,locandine ed eventi,premi e quant’altro
legato al mondo del cinema.
Ho volutamente tralasciato uno degli elementi fondamentali dell’esistenza del cinema:la sala di proiezione,
quella che in una parola sola viene da sempre indicata come “il cinema
Quasi che la pellicola e la sala fossero un’entità unica e indivisibile,inscindibile.
Andare al cinema.
Ovvero occupare parte del pomeriggio o della sera con il divertimento e lo svago rappresentato dal film,
impegno che ha rappresentato per decenni l’unica alternativa alla passeggiata o alle chiacchiere con gli amici.
Fino alla nascita della tv e alla sua capillare divisione tramite gli apparecchi televisivi nelle case degli italiani
il cinema è stato un punto di socializzazione fondamentale.
Un posto magico,che ho descritto in vari articoli presenti sul sito.
Con questo articolo,primo di una serie che mi auguro lunga,faremo un viaggio sospeso tra la nostalgia e il rimpianto attraverso le migliaia di sale cinematografiche sparse per lo stivale,dagli albori del secolo scorso ad oggi.
Sono mute testimonianze dell’evoluzione del paese attraverso costruzioni di ogni tipo,spesso autentiche opere d’arte ormai scomparse o profondamente modificate.

Supercinema Sant'Arcangelo di Romagna

L’edificio in stile impero che ospitava il Supercinema di Sant’Arcangelo di Romagna

Simbolo di un’Italia che è cambiata socialmente e culturalmente anche attraverso il cinema,che ne ha raccontato con passione il passaggio a quella che potremmo definire l’età adulta,con tutte le contraddizioni e i drammi che il paese stesso ha affrontato in un secolo.
Sono foto spesso molto rare,perchè stranamente di tantissime sale cinematografiche mancano documentazioni visive;esse giacciono nelle case degli italiani,tra album di ricordi che immortalano i cinema nella loro quotidianità.
Foto spontanee e spesso simili a finestre aperte su un passato che le nuove generazioni ignorano del tutto.

Un fenomeno,quello delle sale cinematografiche,dai numeri imponenti.
Nel 1940,con l’Europa in guerra e l’Italia che a giugno si schiera al fianco della Germania il cinema non è un privilegio per pochi eletti.
Nella penisola sono attive 4822 sale,che potremmo definire multi funzionali.
All’interno di esse infatti avvengono rappresentazioni teatrali e concertistiche,si tengono spettacoli di varietà e altre forme di spettacolo stesso.
Si staccano 364 milioni di biglietti,una cifra impressionante in rapporto al numero delle sale stesse.
Alla fine del conflitto,con un’Italia da ricostruire e che ha subito pesanti bombardamenti,il cinema diventa il fulcro della vita sociale.

Cinema Nuovo Santo Spirito

Il cinema Nuovo (vecchia denominazione) di Santo Spirito,frazione di Bari

Cinema Mignon Villa San Giovanni

Nella foto il cinema Mignon di Villa San Giovanni,Messina

C’è voglia di leggerezza e di svago dopo gli anni orribili del conflitto.
Nel 1950 le sale sono quasi raddoppiate:ora sono 7946 con 661 milioni di biglietti venduti.
Va da se che questi numeri testimoniano come il paese sia avviato verso la ripresa,pur fra difficoltà di ogni genere.
La guerra ha lasciato ferite profonde,mancano infratrutture di ogni genere;eppure si investe nel cinema proprio perchè dopo gli anni bui della paura e della morte l’Italia ha voglia di rinascere,tornare a sorridere e il cinema può contribuire in maniera fondamentale a questo scopo.
Nel 1955 le sale passano da poco meno di 8000 a 10500 con 819 milioni di biglietti venduti,il record storico del cinema nel nostro paese.
In rapporto alla popolazione che conta 48 milioni di abitanti si può notare come ciascun abitante,in media,sia andato al cinema 9 volte in un anno.
Cinque anni dopo la frenata,si passa ad un decremento di poco meno di duecento sale;nel 1960 diventano 10.393 con 744 milioni di presenze.
La causa è facilmente identificabile;è nata la tv che da allora in poi diverrà lo strumento principe dello svago degli italiani.
Certo,gli apparecchi televisivi sono ancora un lusso,ma spesso si diserta la sala per assistere alle trasmissioni tv nei luoghi che posseggono un apparecchio tv,per assistere a Lascia o raddoppia o Campanile sera,le trasmissioni di maggior successo di quegli anni.

Cinema Concordi Padova atrio

L’atrio sobrio ed elegante del cinema Concordia di Padova

Contraddittori i dati del 1965,con l’Italia alle prese con il boom economico,che porterà le vacanze al mare,l’auto e gli elettrodomestici conseguenza di un diffuso miglioramento economico:le sale aumentano e diventano 10517 ma calano ancora le presenze,con 663 milioni di biglietti staccati.
Paradossalmente sarà il 1970 a mostrare i segni di un costante decremento di presenze a fronte di un’offerta di pellicole di qualità straordinaria.
Siamo nel periodo più fertile creativamente eppure si sono perse per strada un migliaio di sale passate ora a 9439 e spettatori che sono diventati 525 milioni.
La tv offre spettacoli su due canali e il sabato sera molti preferiscono restare a guardare lo sceneggiato di turno o il varietà televisivo.
Fino al 1975 c’è un periodo di stasi;il numero delle sale resta più o meno inalterato,sono 8843 con una perdita significativa ma non ancora importante e gli spettatori sono più o meno gli stessi,515 milioni.
Sono i dati del 1980 a testimoniare invece la drammatica crisi che inizia ad avvolgere il cinema;sono nate le tv commerciali e gli italiani hanno scoperto la comodità delle serate in casa,mentre i giovani affollano le discoteche.

Biglietto Cinema teatro Moderno verona
I cinema diventano 8453 e i biglietti venduti 241 milioni.
Il pubblico si è ridotto della metà in soli cinque anni.
Tra il 1980 e il 1985 la crisi arriva all’apice.
Le sale chiudono a ripetizione e si dimezzano;sono diventate appena 4885 ma il dato più allarmante sono i 123 milioni di biglietti venduti.
In poco meno di quarant’anni da dieci volte all’anno di media si va a cinema solo due volte.

Gli anni successivi confermeranno questo trend e le sale cinematografiche spariranno ad un ritmo vertiginoso,distrutte dalla recessione,dalla concorrenza della tv e dalla nascita delle multisala.
L’emorragia continua inarrestabile e solo un pugno di coraggiosi gestori cerca di mantenere in vita la propria attività,in lotta contro nemici di ogni specie,dalla concorrenza spietata delle multisala alla necessità di passare a digitale,che oggi è legge dello stato e ha imposto pesanti sacrifici economici.

Cinema Italia Mira

Una rarissima immagine del cinema Italia di Mira,Venezia

Cinema Excelsior Genova interno

Lo splendido interno del cinema Excelsior di Genova

Cinema Impero Padova

Il glorioso cinema Impero di Padova

Stretti tra problemi di vario genere,spesso i gestori hanno mollato la spugna.
E negli ultimi decenni i resti di quelle che erano l’orgoglio della città,sale storiche o semplicemente ricordi di un’epoca di fasti si sono trasformate in costruzioni abbandonate all’incuria.
Prive di manutenzione o semplicemente abbandonate a se stesse,le sale hanno finito per essere riciclate in altre attività commerciali o sono state abbattute per lasciare posto
ad altre costruzioni.
Oggi il nostro paese conta meno di 1000 cinema su tutto il territorio nazionale.
Nonostante il grido di dolore dei tanti appassionati,la sala cinematografica è diventata ormai rarissima mentre sono cresciute esponenzialmente le multisala;c’è voglia di cinema ma in un modo completamente diverso rispetto al passato.

Cinema Imperiale Genova

Il Cine teatro Imperiale di Genova

Certo,guardando le foto che vi propongo,la cosa che balza agli occhi è l’immagine di un paese mutato strutturalmente sotto tutti i punti di vista.
Le foto in bianco e nero testimoniano i cambi di costume,tecnologici e architettonici avvenuti in quella che potrebbe sembrare un’era geologica ma che in effetti si riduce a poche decine di anni.
Che però sono passati,lasciando traccia solo sulle immagini,le sole a testimoniare un’epoca in cui il cinema rappresentava un punto importante della giornata dell’italiano.
Prossimamente parlerò ancora di questo passato per certi versi glorioso,lasciando ampio spazio alle immagini,le vere protagoniste e testimoni di un tempo irrimediabilmente alle nostre spalle.

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Cinema Fulgor Rimini

Il cinema Fulgor di Rimini

Cinema Eden Sant'Arcangelo di Romagna

Il cinema Eden di Sant’Arcangelo di Romagna

Cinema Eden Fregene

Il cinema Eden di Fregene

Cinema Dopolavoro Marelli Sesto San Giovanni

Il cinema all’aperto Dopolavoro Marelli di Sesto San Giovanni (Milano)

Cinema Centrale Sanremo

Cinema Centrale di Sanremo

Cinema Capitol Torino

Cinema Capitol di Torino

Cinema Arlecchino Trapani

Il cinema Arlecchino di Trapani

Cine Teatro Sociale Torino

Cine Teatro Sociale di Torino

Cine Teatro Principe Palestrina

Cine Teatro Principe di Palestrina (Roma)

Sala Cine Marraccini Grosseto

La sala di proiezione del cinema Marraccini di Grosseto

Cine Teatro Metropolitan Catania

Il Cine Teatro Metropolitan di Catania

Cine Teatro Japigia Santeramo in Colle

Il Cine Teatro Japigia di Santeramo in colle (Bari)

Sala Cine Teatro Italia Venezia

La splendida sala di proiezione del cinema Italia a Venezia

Cine Teatro Italia Catanzaro

Il Cine Teatro Italia a Catanzaro

Cine Teatro Gaffurio Lodi

Il Cine Teatro Gaffurio di Lodi

Sala Cine Teatro Vittoria Città di Castello

Sala di proiezione del Cine Teatro Vittoria a Città di Castello (Perugia)

Cine Teatro Corso Mestre

Cinema Teatro Corso di Mestre (Venezia)

Cine Teatro Caputo Cerignola

Il Cinema Teatro Caputo di Cerignola (Foggia)

Cine Teatro Astra San Giovanni Lupatoti

Il Cine Teatro Astra di San Giovanni Lupatoto (Perugia)

Cine Teatro Adriatico Vieste

Cine Teatro Adriatico di Vieste (Foggia)

Sala Cinema Moderno La Spezia

Sala di proiezione del cinema Moderno di La Spezia

Cine Music Hall Mondial Trieste

Il cinema Music Hall Mondial di Trieste

Cine Dopolavoro OND Santeramo in Colle

Il Dopolavoro Old di Santeramo in Colle (Bari)

Sala Cinema Teatro Universale di Genova

La splendida hall del Cinema Teatro Universale di Genova 

Sala Cinema Verdi Martina Franca

La sala di proiezione del cinema Verdi di Martina Franca (Taranto)

 

 

 



Cinema:pensieri,parole e parolacce-Parte sedicesima

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Una selezione davvero particolare,quella ideata dalla nostra amica shewolf per questo sedicesimo appuntamento con le frasi tratte da film di ogni epoca.Molte sono citazioni sintetiche ma al tempo stesso immediate,quasi brucianti.Con un paio di perle che amo da tanto:la citazione dal film Il corvo e quella irriverente di Woody Allen dal film Crimini e misfatti.In più una citazione da Shakespeare e dal suo immortale Romeo e Giulietta… Chapeau… e buona lettura a tutti.

1 telefoni bianchi foto

“- Ma se può saver perché la dai a tutti meno che a mi?
– Ma perché a ti te vojo ben.”

Dal film Telefoni bianchi di Dino Risi 1976

2 A single man foto

“Dallo specchio mi fissa di rimando non tanto un volto quanto una difficoltà:
cerca di arrivare alla fine di questo giorno maledetto”.

Dal film A Single Man di Tom Ford 2009

3 Confessione di un commissario di polizia al procuratore della Repubblica foto

“- Lo sa quant’è costato questo bel giardino di cemento? Quattrocento miliardi.
– E cinquantanove omicidi.
– Sessantatre con quelli di oggi.”

Dal film Confessione di un commissario di polizia al procuratore della Repubblica di Damiano Damiani 1971

4 L'amore il pomeriggio foto

“I tuoi problemi reali mi aiutano a superare le mie angosce immaginarie.”

Dal film L’amore il pomeriggio di Eric Rohmer 1972

5 Amarsi foto

“Ha seicento modi diversi di sorridere che mi illuminano la vita!”

Dal film Amarsi di Luis Mandoki 1994

6 Le motorizzate foto

“Se ti trema la mano destra, tienila ferma con quella sinistra.”

Dal film Le motorizzate di Marino Girolami 1963

7 La famiglia Addams foto

“- Immagina, tesoro, se Fester tornasse davvero mezzo morto, appena umano, una carcassa in decomposizione.
– Non eccitarmi… .”

Dal film La famiglia Addams di Barry Sonnenfeld 1991

8 Lui è peggio di me foto

“Il matrimonio e’ una cosa esagerata: e’ come se uno che ha fame comprasse un ristorante.”

Dal film Lui è peggio di me di Enrico Oldoini 1984

9 Fantozzi foto

“In ogni agglomerato umano c’è sempre la figura funesta dell’organizzatore di manifestazioni
ricreative.”

Dal film Fantozzi di Luciano Salce 1975

10 Nel nome del popolo italiano foto

“La corruzione è l’unico modo per sveltire gli iter e quindi incentivare le iniziative:
la corruzione, possiamo arrivare a dire paradossalmente, è essa stessa progresso.”

Dal film Nel nome del popolo italiano di Dino Risi 1971

11 Tutto può succedere foto

“Cara, tu confondi il sesso con il dormire… Dormire è una cosa che preferisco fare da solo.”

Dal film Tutto può succedere di Nancy Meyers 2003

12 Il conte Tacchia foto

“- Attenti che rompete le tazzine!
– Ah Signò! Basta che non rompemo li cojoni!”

Dal film Il conte Tacchia di Sergio Corbucci 1982

13 Come eravamo foto

“La vita è troppo seria per prenderla seriamente.”

Dal film Come eravamo di Sidney Pollack 1973

14 Shakespeare in Love foto

“Chi sei tu che, avvolta nella notte, inciampi così nei miei pensieri più profondi?”

Dal film Shakespeare in Love di John Madden 1998

15 Le notti bianche foto

“Ora anch’io posso dire di essere stato felice.”

Dal film Le notti bianche di Luchino Visconti 1957

16 La donna della domenica foto

“Dosio Dosio ? Campi Campi ? Cazzo Cazzo !”

Dal film La donna della domenica di Luigi Comencini 1975

17 Grosso guaio a Chinatown foto

“- Sei pronto?
– Io sono nato pronto.”

Dal film Grosso guaio a Chinatown di John Carpenter 1986

18 Crimini e misfatti foto

“L’ultima volta che sono entrato in una donna e’ stato quando ho visitato la Statua della Libertà.”

Dal film Crimini e misfatti di Woody Allen 1989

19 Sette anni in Tibet foto

“Quando non sei in grado di combattere,
devi abbracciare il tuo nemico.
Se ha le braccia intorno a te,
non puo’ puntarti contro il fucile.”

Dal film Sette anni in Tibet di Jean-Jacques Annaud 1997

20 Il corvo foto

“Non può piovere per sempre.”

Dal film Il corvo di Alex Proyas 1994

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1 telefoni bianchi locandina

2 A single man locandina

3 Confessione di un commissario di polizia al procuratore della Repubblica locandina

4 L'amore il pomeriggio locandina

5 Amarsi locandina

6 Le motorizzate locandina

7 La famiglia Addams locandina

8 Lui è peggio di me locandina

9 Fantozzi locandina

10 Nel nome del popolo italiano locandina

11 Tutto può succedere locandina

12 Il conte Tacchia locandina

13 Come eravamo locandina

14 Shakespeare in Love locandina

15 Le notti bianche locandina

16 La donna della domenica locandina

17 Grosso guaio a Chinatown locandina

18 Crimini e misfatti locandina

19 Sette anni in Tibet locandina

20 Il corvo locandina


I flani del 1973-Prima parte

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Molto bello il flano di I corpi presentano tracce di violenza carnale,film di successo del 1973

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Boccaccesco…un avera e propria invenzione del creatore del flano di Cristiana monaca indemoniata

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Flano del decamerotico La Calandria

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Due grandi attori esaltati nel flano di Notte sulla città

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Flano del mediocre Barbablu

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Non si sevizia un paperino

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Il flano del pluri sequestrato I racconti di Canterbury

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Più forte ragazzi

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Alcuni mini banner pubblicitari

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Il grande Hitchcock nel flano del film Frenzy

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I magnifici sette cavalcano ancora

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Un classico Disney Pomi d’ottone e manici di scopa

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Funerale a Los Angeles

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Molto carino il flano di Trappola per un lupo

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Ancora un flano di un decamerotico,Finalmente le mille e una notte

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Ordine delle SS:eliminate Borman!

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Il flano del film di Corbucci La Banda J.& S.

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L’attentato

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Il flano dell’introvabile Sezione narcotici

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Il bellissimo Corvo rosso non avrai il mio scalpo

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Il giorno del furore

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La pietra che scotta


I link di Filmscoop-Rarità cinematografiche dallo streaming

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Filmscoop

Con questo mini tutorial sarà possibile scaricare film in streaming per essere poi guardati con calma
sul vostro pc o sulla tv.
Prima di iniziare vi ricordo ancora una volta che il download è consentito,per legge,solo per la valutazione
del film che dovrà poi essere cancellato in 24 ore dal computer stesso.
Questo procedimento è valido solo ed esclusivamente per gli utenti che navigano con Chrome.
Personalmente utilizzo questo browser che è di gran lunga il migliore in assoluto;il procedimento mostrato di seguito
vale per piattaforma Windows 10.Probabilmente l’estensione che vi permette il download funziona anche per XP e Wind.7,8 e Vista
ma non ho modo di verificare.
Prima cosa da fare è aggiungere a Chrome l’estensione FLV ovvero Flash video downloader che è gratuita e disponibile
nel Chrome store a questo indirizzo:
https://chrome.google.com/webstore/detail/flash-video-downloader/aiimdkdngfcipjohbjenkahhlhccpdbc
E’ fondamentale anche aggiungere un’altra estensione gratuita per evitare i perniciosi,fastidiosissimi pop up e pop under,
un vero flagello per i naviganti.Io uso Poper blocker,che funziona abbastanza bene e che è possibile scaricare gratuitamente
dal Chrome store a questo indirizzo
https://chrome.google.com/webstore/detail/poper-blocker/bkkbcggnhapdmkeljlodobbkopceiche?hl=en
Dopo aver installato le due estensioni affianco alla barra degli indirizzi troverete due nuovi simboli che vedete raffigurati sotto:
la freccia in basso è l’estensione FLV mentre il tondino con la sbarra è Poper blocker.

UnoSimbolo dell’estensione FLV

Due

Simbolo dell’estensione Poper Blocker

Dopo aver installato le estensioni non dovete fare altro che collegarvi agli indirizzi che vi fornirò prossimamente
per fare il download.
Tutti i link che fornirò sono già raggiungibili,senza l’uso quindi dei fastidiosi captcha che rallentano le operazioni di download;
per esempio al link https://openload.co/f/zLkFzjUvHfQ/La.Piu.Bella.Serata.Della.Mia.Vita.1972.mp4 sarà possibile scaricare
il Film La più bella serata della mia vita di Scola in una buona qualità,che vedrete nella schermata di partenza:
Appena premerete il pulsantino centrale con la freccia probabilmente il film non partirà,per effetto dell’azione dell’anti pop up
e vi si aprirà purtroppo un’altra pagina con pop up che non è possibile al momento eliminare.
Chiudetela e ripremete il pulsante centrale con la freccia che va da destra con apice a sinistra.

TreSchermata iniziale 

sei

Finestra di dialogo con il titolo del film,le dimensioni,il formato 

sette

e il pulsante download (415 mb il peso del film)

Appena la freccia si illumina premetela e il film si avvia.
Intanto la freccia FLV si sarà illuminata:

Cinque



premete su download e si aprirà una finestra come questa

otto
Premete su Salva e il file verrà trasferito nella cartella Download.
A questo punto potete fare altro,anche interrompere il film o chiudere la pagina perchè il download continuerà.
A seconda della potenza del vostro PC è possibile fare più download contemporaneamente.
Vi ricordo che le estensioni di download possono essere in .mp4 o in .flv
Il formato .mp4 è letto da tutti i lettori (media player ecc.) mentre per il formato .flv dovrete scaricare l’ottimo
lettore VLC che troverete su questa pagina https://www.videolan.org/index.it.html e che legge comunque tutti i formati dall’.avi al .mp4
E’ tutto per il momento.
Di seguito una prima lista di film molto rari con la consueta descrizione sulla qualità.
Attenzione:
i link Nowvideo richiedono due passaggi supplementari:
1- Chiudete la finestra in figura uno cliccando su Continue to the video

noveFigura 1

2- Vi si aprirà la finestra in figura due;cliccate su una delle due x

dieci
3- Avviate il film cliccando sulla freccia centrale
4- Avviate FLV appena si illumina

Se vi si apre una finestra pop up chiudetela

Per chiarimenti o altro usate i commenti

Gli aggiornamenti li trovate nel post I link di Filmscoop rarità cinematografiche su You tube


Andavamo al cinema-Parte seconda

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Chiunque voglia contribuire alla diffusione di immagini di vecchi cinema può contattarmi tramite i commenti o tramite l’indirizzo email: paolobari@email.it

“Il cinema è un’invenzione senza futuro”
Una leggenda metropolitana attribuisce questa frase decisamente miope al padre degli inventori del cinema,
i fratelli Auguste Marie Louis Nicolas e Louis Jean Lumière.
Probabilmente furono invece loro a nutrire dubbi sul futuro della loro invenzione.
Comunque sia andata,sappiamo che il cinema è diventato con gli anni,un formidabile strumento di divertimento,svago
ma non solo.
E’ stato anche un sistema per fare cultura,storia e propaganda.
Ne sanno qualcosa i dittatori del secolo scorso,così come anche le grandi democrazie hanno usato il cinema per diffondere
informazione si,ma anche contro informazione.
Si pensi per esempio all’utilizzo del mezzo cinematografico fatto dal ministro per la propaganda del Reich Goebbels,che lo utilizzò
per diffondere notizie spesso false per rinfrancare le truppe,ma anche per screditare gli ebrei.
Un esempio importante è il film Suss l’ebreo,un film antisemita di volgare propaganda.
O anche all’uso che ne fece il fascismo nell’intero arco del ventennio in cui dominò la vita politica e sociale del paese.
Mussolini,con intelligenza e praticità,utilizzò il cinema per diffondere propaganda a tutti i livelli,dalle conquiste militari coloniali
del regime fino alle costruzioni edilizie,passando per le bonifiche,le adunate oceaniche ecc.

a- Cinema Balbo Torino bombardato

Effetti del bombardamento sul Cinema Balbo di Torino

a- Cinema Maffei Torino bombardato

Il Cinema Maffei di Torino bombardato

a- Cinema Massimo Torino bombardato

Cinema Massimo di Torino

a- Cinema Mediolanum Milano bombardato

Apparentemente intatto il Mediolanum di Milano,in realtà con il tetto e l’interno distrutto

a- Cinema Piemonte Torino bombardato

Il cinema Piemonte di Torino quasi completamente distrutto

a- Cinema Principe Torino bombardato

Anche il Cinema Principe ha il tetto distrutto (Torino)

Il fascismo impose documentari propagandistici prima delle proiezioni,ma non solo;permise la produzione,nell’arco del ventennio di quasi ottocento
pellicole,tutte naturalmente sottoposte a rigidi controlli.
In campo strettamente architettonico lo stile impero si diffuse capillarmente nel paese e dove non sorgevano sale cinematografiche spesso venivano
cambiati senza troppi complimenti i nomi stessi dei cinematografi.
Una buona parte della sale nate dall’avvento del fascismo nel 1922 fino alla sua caduta nel 1943 portano nomi che riconducono alla famiglia Savoia
(Margherita,Vittorio Emanuele,Umberto,Regina Elena) o “coloniali” (Massaua,Adua ecc.)
E naturalmente alcune si chiamano Balilla,Littorio o con nomi riconducibili direttamente al regime…
Nelle foto che vedrete,le vere protagoniste di questo articolo,si nota come l’architettura fascista divenne predominante.
Un’altra caratteristica delle foto,tutte risalenti a periodi antecedenti il 1950 è quella di mostrare un’Italia ingenua e povera,in cui si andava a cinema
con il vestito della festa.
Le coppie si tenevano per mano,un’usanza che oggi si è in gran parte persa.
Ci sono pochissime auto,un lusso per la stragrande maggioranza degli italiani e i paesaggi,spesso del sud,sono immersi in una
quiete quasi sinistra.
Alcune foto mostrano i danni irreparabili portati dai bombardamenti al patrimonio architettonico cinematografico mentre altre mostrano interni splendidi e riccamente decorati.

Arena Parco Michelotti Torino

Arena Parco Michelotti,Torino

Cine sala Iride Roma

Il Cinema Sala Iride di Roma,con la dizione fotocronografo

Cine Teatro Ambrosiano Milano

Cinema Teatro Ambrosiano di Milano,nel classico stile impero

Cine Teatro Cantone Lavello

Cinema Teatro Cantone di Lavello,con la strada principale completamente vuote

Cine Teatro centrale Salsomaggiore

Il Cinema Teatro Centrale di Salsomaggiore (Parma),in una piazza completamente priva di veicoli

Cine Teatro D'Annunzio Borgo Panigale

Il Cine Teatro D’Annunzio a Borgo Panigale (Bologna)

Cine Teatro del Popolo Condove

Una rarissima immagine del Cinema del Popolo a Condove (Torino)

Cine Teatro Duomo Rovigo

Elegantissimo,il Cine Teatro Duomo di Rovigo

Cine Teatro Littorio Trento

Il Cine Teatro Littorio di Trento,in puro stile (e nome) fascista

Cine Teatro Mastroeni Messina

Una vecchissima foto del Cinema Mastroeni di Messina

Cine Teatro Odeon Canicatti

Stile impero per il Cinema Teatro Odeon di Canicattì (Agrigento)

Cine Teatro Odeon Udine

Il Cinema Teatro Odeon di Udine (ancora una piazza completamente vuota)

Cine teatro Orfeo Bondeno

Il Cine Teatro Orfeo di Bondeno (Ferrara)

Cine Teatro Partenio Avellino

Cinema Teatro Partenio di Avellino

Cine Teatro Politeama Pavia

Cinema Teatro Politeama di Pavia

Cine Teatro Splendor Berra

Cinema Teatro Splendor di Berra (Ferrara)

Cinema Corallo Sassuolo ingresso

L’elegante interno del Cinema Corallo di Sassuolo

Cinema Lux Parma ingresso

Ingresso del Cinema Lux di Parma

Sala Cine Cinema dell'Oratorio Torino

La sala di proiezione,spartana del Cinema’Oratorio di Torino

Sala Cine Cinema Eldorado Novara

Sala di proiezione del Cinema Eldorado di Novara

Sala Cine Cinema Ghersi Torino

La splendida,elegantissima sala del Ghersi di Torino


Cinema:pensieri,parole e parolacce-Parte diciassettesima

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Abbondano le citazioni amare,riflessive in questa nuova selezione proposta dalla nostra amica shewolf. Alcune di esse sono frasi tratte da film divenuti degli autentici cult nella storia del cinema.In particolare,dovessi sceglierne una,opterei per la splendida frase pronunciata da una indimenticabile Romy Schneider nel film Fantasma d’amore,una storia d’amore struggente e senza tempo.Grazie a shewolf per il suo impegno in questa rubrica,fiore all’occhiello del sito.

1 La bisbetica domata foto

“Se lei mi insulta, io le dirò che cinguetta dolcemente con la grazia di un usignolo.
Se agrotta il viso, io le dirò che è fresca come una rosa mattutina bagnata di rugiada.
Se starnuta e rifiuta di parlare, mi complimenterò per il suo spirito e per l’arguta,
persuasiva eloquenza. Se mi mette alla porta, io la ringrazierò come se mi pregasse di
star con lei per un mese. Se, poi, rifiuta le nozze e mi respinge,
io fisserò il giorno in cui firmiamo il contratto e ci sposiamo.”

dal film La bisbetica domata di Franco Zeffirelli 1967

2 Dracula di Bram Stoker foto

“Ho attraversato gli oceani del tempo per trovarti.”

dal film Dracula di Bram Stoker di Francis Ford Coppola 1992

3 Away From Her foto

“Potevi andartene via senza neanche voltarti… .”

dal film Away From Her di Sarah Polley 2006

4 Quarto potere foto

“- Non conosco molta gente.
– Io, invece, ne conosco troppa ma siamo tutti e due molto soli.”

dal film Quarto potere di Orson Welles 1941

5 La prima notte di quiete foto

“La morte è la prima notte di quiete, perchè si dorme senza sogni.”

dal film La prima notte di quiete di Valerio Zurlini 1972

6 Orgoglio e pregiudizio foto

“- Mi chiedo chi abbia scoperto che la poesia ha il potere di scacciare l’amore.
– Credevo fosse il nutrimento dell’amore.
– Se l’amore è deciso e vigoroso, può darsi. Ma se è solo una vaga inclinazione penso
che un misero sonetto lo faccia morire di fame.”

dal film Orgoglio e pregiudizio di Joe Wright 2005

7 Mariti e mogli foto

“La vita non imita l’arte, imita la cattiva televisione.”

dal film Mariti e mogli di Woody Allen 1992

8 Cane di paglia foto

“In nessun altro regno c’è stato tanto spargimento di sangue come in quello di Cristo… .”

dal film Cane di paglia di Sam Peckinpah 1971

9 Il Medico della mutua foto

“Resterà per me un mistero come un ferito possa sopravvivere a un trasporto in ambulanza”.

dal film Il Medico della mutua di Luigi Zampa 1968

10 Nemico pubblico foto

“Io me ne frego di chi scopa e con chi, o se un ministro si fa uno spinello,
ma la nostra è la nazione più ricca della terra, e quindi la più odiata,
e tu ed io sappiamo quello che l’uomo della strada non sa: che siamo in stato
di guerra 24 ore al giorno!”

dal film Nemico pubblico di Tony Scott 1998

11 Nini Tirabusciò La donna che inventò la mossa foto

“- Aoh e tu non scendi?!
– Non per disprezzare ma io non so ‘na mignotta ma n’attrice de prosa.
– Ah! Si?! E che cambia?
– Che guadagnamo de meno!!!”

dal film Nini Tirabusciò La donna che inventò la mossa di Marcello Fondato 1970

12 Sinfonia d'autunno foto

“È la paura che ci ha fatto inventare i limiti e i confini.
Il confine non esiste, né nei pensieri né nei sentimenti.”

dal film Sinfonia d’autunno di Ingmar Bergman 1978

13 Spy Game foto

“Se devo andare dove piove merda, voglio sapere da che parte soffia il vento.”

dal film Spy Game di Tony Scott 2001

14 L'amante foto

“Sei vecchio dentro… e il guaio è che non hai più entusiasmo.”

dal film L’amante di Claude Sautet 1970

15 Ricchi, ricchissimi... praticamente in mutande foto

“Che fate, tirate i sassi? Allora siete stronzi!”

dal film Ricchi, ricchissimi… praticamente in mutande di Sergio Martino 1982

16 L'uomo della strada fa giustizia foto

“Il fatto è che in Italia va bene soltanto ai furbi e ai delinquenti.”

dal film L’uomo della strada fa giustizia di Umberto Lenzi 1975

17 Jackie Brown foto

“Prova solo a fare una mossa falsa e ti ritrovi il cervello sulle mie tende.”

dal film Jackie Brown di Quentin Tarantino 1997

18 Il profumo del mosto selvatico foto

“Non serve a niente parlare tra uomini e donne: dove noi pensiamo loro sentono,
sono creature del cuore.”

dal film Il profumo del mosto selvatico di Alfonso Arau 1995

19 Patch Adams

“T’amo senza sapere come, né quando né da dove.
T’amo direttamente senza problemi né orgoglio.
Così ti amo perché non so amare che così,
così vicino che la tua mano sul petto è la mia stessa,
così vicino che si chiudono i tuoi occhi col sonno mio.”

dal film Patch Adams di Tom Shadyac 1998

20 Fantasma d'amore foto

“Tu credi davvero che esista il tempo?”

dal film Fantasma d’amore di Dino Risi 1981

Banner shewolf

1 La bisbetica domata loc.

2 Dracula di Bram Stoker locandina

3 Away From Her locandina

4 Quarto potere locandina

5 La prima notte di quiete loc.

6 Orgoglio e pregiudizio locandina

7 Mariti e mogli loc

8 Cane di paglia locandina

9 Il Medico della mutua locandina

10 Nemico pubblico locandina

11 Nini Tirabusciò La donna che inventò la mossa locandina

12 Sinfonia d'autunno loc.

13 Spy Game loc.

14 L'amante locandina

15 Ricchi, ricchissimi... praticamente in mutande locandina

16 L'uomo della strada fa giustizia locandina

17 Jackie Brown locandina

18 Il profumo del mosto selvatico locandina

19 Patch Adams locandina

20 Fantasma d'amore locandina


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