Terza parte della serie di articoli dedicati alle soundtrack cinematografiche,rubrica ideata da Dylva.
Abbiamo scelto,questa volta,una serie di brani di gran successo,alcuni dei quali ormai diventati veri e propri cult indistinguibili dai film in cui sono inseriti.
Dylva ha anche selezionato,l’unico presente in questa raccolta, un brano non famosissimo,scritto e cantato dal grande Sergio Endrigo.Una canzone da riscoprire,molto bella e in anticipo sui tempi.
Prossimamente,in un numero speciale,parlero’ delle soundtrack strumentali,forse ancor più legate ai film perchè quasi sempre
composte appositamente per essi.
![1 Who Wants to Live Forever,The Queen]()
Who Wants to Live Forever,The Queen 1986 dal film Highlander l’ultimo immortale
There’s no time for us
There’s no place for us
What is this thing that builds our dreams, yet slips away from us
Who wants to live forever
Who wants to live forever . . . . . ?
Oh ooo oh
There’s no chance for us
It’s all decided for us
This world has only one sweet moment set aside for us
Sean Connery e Cristopher Lambert in Highlander l’ultimo immortale
Chi vuole vivere per sempre?,chiede il titolo della canzone,in riferimento esplicito al protagonista del film
Highlander l’ultimo immortale diretto da Russell Mulcahy nel 1986,Conner MacLeod,lo scozzese che scopre di essere
l’ultimo immortale della terra,una condanna più che un privilegio.
La splendida voce di Freddie Mercury modula un brano strepitoso,composto da Brian May,cantante e curiosamente astrofisico che lo compose
durante un tragitto in taxi.
La canzone accompagna le commoventi scene in cui Connor MacLeod,da immortale,si trova costretto ad assistere
all’invecchiamento ed alla morte della sua amata moglie Heather MacLeod.
Fra le cover del brano,divenuto con il passare degli anni un cult,ci sono la versione splendida di Sarah Brightman e quella della nostra Giorgia.
Il pezzo fa parte dell’album A Kind of Magic ed è anche presente nel Greatest hits dei Queen
Freddy Mercury
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Mani bucate, Sergio Endrigo 1965 dal film Io la conoscevo bene di Antonio Pietrangeli
Non hai saputo tenerti niente
Neanche un amico sincero
Avevi tanto e hai sempre dato
Tutto a nessuno
Tutto hai perduto anche il mio cuore
Buttato via dalle tue mani
Mani bucate
Ora lo sai
Nessuno torna indietro
E io non sono più io
E’ inutile che pensi a me
Adesso piangi adesso chiedi
Un po’ d’amore sincero
Un po’ d’amore per il tuo cuore
Solo e malato
Non c’è nessuno che ti dia un fiore
Né una mano per le tue mani
Mani bucate
Stefania Sandrelli nel film Io la conoscevo bene,di Pietrangeli
![]()
Mani bucate è una delle canzoni più belle del cantautore di origine istriana Sergio Endrigo, un musicista che ha avuto un ruolo fondamentale nel rinnovamento della canzone italiana e nella nascita della feconda stagione dei cantautori degli anni ’70, con la sua miscela di costruzione classica e temi innovativi. Il brano uscì nell’estate del 1965 e fu pubblicato su un 45 giri assieme alla canzone Teresa, quest’ultima “frutto d’autunno” dello stesso anno. Questo bellissimo pezzo musicale veniva inserito nella pellicola di Pietrangeli, uscita nelle sale nel dicembre del 1965. Il film è sicuramente una delle migliori opere cinematografiche degli anni ’60, risultato della bella sceneggiatura scritta, tra gli altri, da Ettore Scola, e dell’ottima performance della splendida Stefania Sandrelli, accanto alla quale compaiono alcuni tra i migliori attori italiani. Il commento musicale veniva firmato da Piero Piccioni. Per di più, il tema musicale veniva arricchito dalle voci di Mina, Peppino di Capri, Sergio Endrigo, Gilbert Becaud e molti altri. “Mani bucate” accompagna una scena suggestiva in cui Adriana (Stefania Sandrelli), seduta davanti allo specchio, ascolta la canzone con uno stato d’animo malinconico.
Sergio Endrigo
Banner del film Io la conoscevo bene
Let It Be,The Beatles dal film Let It Be – Un giorno con i Beatles 1969
When I find myself in times of trouble
Mother Mary comes to me
Speaking words of wisdom, let it be.
And in my hour of darkness
She is standing right in front of me
Speaking words of wisdom, let it be.
Let it be, let it be.
Whisper words of wisdom, let it be.
And when the broken hearted people
Living in the world agree,
There will be an answer, let it be.
For though they may be parted there is
Still a chance that they will see
There will be an answer, let it be.
I Beatles nel film Let It Be – Un giorno con i Beatles
Nel 1969 il regista inglese Michael Lindsay Hogg dirige un film documentario,Let It Be – Un giorno con i Beatles per celebrare l’ultimo concerto dei leggendari scarafaggi,tenuto sul tetto della Apple Records.
Il brano portante,Let it be,è considerato uno dei 10 pezzi più importanti della musica leggera di sempre;composta da Paul McCartney con probabile partecipazione di John Lennon,venne premiata con un Oscar meritatissimo nella cerimonia degli Academy Awards tenutasi il 15 aprile 1971 a Los Angeles, al Dorothy Chandler Pavilion.
Let it be venne incisa in varie versioni dai Beatles e dopo lo scioglimento del gruppo divenne un cavallo di battaglia sia di McCartney che di innumerevoli interpreti.
Nel film la versione cantata da Paul vede un cambiamento nelle strofe finali,dove le parole “speaking words of wisdom” vengono sostituite da “there will be an answer“.
Tra tutte le cover eseguite nei decenni successivi,segnalo quella di Ray Charles e quella di Eric Burdon.
Let it be è il canto del cigno dei Beatles,essendo l’ultimo brano da loro pubblicato.
The Beatles
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Calling you,Jevetta Steele 1987 dal film Baghdad Cafè
A desert road from Vegas to nowhere
Some place better than where you’ve been
A coffee machine that needs some fixing
In a little caf just around the bend
I am calling you
Can’t you hear me?
I am calling you
A hot dry wind blows right through me
The baby’s crying and I can’t sleep
But we both know a change is coming
Coming closer, sweet release
Una scena dal film Bagdad Cafè
Una splendida canzone per uno splendido film,diretto nel 1987 da Percy Adlon.
La voce ipnotizzante della Steele,unità ad una musica in sottofondo mai invadente,la quasi totale
assenza di strumentazione nel rif sono la magica alchimia di un brano senza tempo.
Inserita in una compilation fortunatissima della serie Montecarlo night’s,a sua volta ripresa
dalle trasmissioni della radio omonima monegasca,conobbe uno straordinario successo che sicuramente
si riversò sul film,rendendolo popolare.
Brano utilizzato da tantissimi artisti,come Celine Dion,George Michael,Nathalie Cole,Barbra Streisand e la nostra Elisa.
Candidato agli Academy awards del 1989,il brano venne battuto di un soffio da Let the River Run, musica e testo di Carly Simon per il film Una donna in carriera (Working Girl)
Jevetta Steele
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(Everything I Do) I Do It for You,Brian Adams dal film Robin Hood principe dei ladri 1991
Look into my eyes – you will see
What you mean to me
Search your heart – search your soul
And when you find me there you’ll search no more
Don’t tell me it’s not worth tryin’ for
You know it’s true
Everything I do – I do it for you
Kevin Kostner,protagonista del film
Brano struggente,ipnotico inciso da Brian Adams nel 1991 con la collaborazione di Robert John Lange,amico personale e produttore del cantante di Kingston e con musiche di Michael Kamen.
Un testo decisamente a sfondo sentimentale,molto semplice nella struttura (cerca nel tuo cuore,cerca nella tua anima,e quando mi trovi li non mi cercherai mai più) ma con una musica sicuramente avvolgente a cui da vigore la voce rauca e da chansonnier di Adams.
Anche questo pezzo venne candidato per gli Oscar del 1992,ma venne sconfitto dal tema portante del film Disney La bella e la bestia.
Considerata una delle prime cento canzoni d’amore più belle di sempre,ha curiosamente avuto pochissime cover.
E’ stato il brano più venduto in molte nazioni,dall’Australia al Regno unito mentre in Italia si fermò al secondo posto.
Brian Adams
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Unchained Melody,Righteous Brothers 1965 dal film Ghost di Jerry Zucker 1990
Oh, my love
My darling
I’ve hungered for your touch
A long lonely time
Time goes by so slowly
And time can do so much
Are you still mine?
I need your love
I need your love
God speed your love to me
Lonely rivers flow to the sea, to the sea
To the open arms of the sea
Lonely rivers sigh wait for me, wait for me
I’ll be coming home wait for me
Oh, my love
My darling
I’ve hungered for your touch
A long lonely time
Una scena d’amore tratta dal film Ghost
Nel 1955 Alex North compose la musica di Unchained melody,il cui testo venne scritto da Hy Zaret.
La canzone ebbe immediatamente successo tanto da essere riproposta da molti artisti,fino al 1965 quando venne incisa dai Righteous Brothers che le dettero visibilità mondiale.
Il testo,di impostazione sentimentale,ha una struttura semplicissima,tanto da sfiorare la banalità.
“Oh amore mio, tesoro mio
Sono affamato del tuo tocco
Da tanto tempo, un tempo solitario
E il tempo passa così lentamente
E il tempo può fare così tanto,
Sei ancora mia?
Ho bisogno del tuo amore…
Ma nel mondo della musica alle volte la semplicità paga immediatamente e la scelta da parte dei Righteous Brothers di usare un coro a due voci come introduzione unita alla musica accattivante divennero un’arma vincente.
Ad oggi si contano oltre 500 cover del brano,da parte di artisti grandissimi come Elvis Presley,gli U2 o i Platters.
Scelta dal regista Jerry Zucker come tema portante del film sentimentale Ghost,ne divenne componente fondamentale tanto da contribuire in maniera determinante al successo planetario del film,riportando così in classifica,a distanza di 25 anni,la versione più famosa,quella appunto suonata dai Righteous Brothers.
Unchained Melody ha fatto incetta di premi nel corso degli anni;nel 1956,appena uscita venne cantata da Harry Belafonte e arrivò alla serata degli Oscar grazie al film Senza catene nel quale era inserita,senza tuttavia vincere. Per la cronaca a trionfare,quella notte fu un altro celebre tema d’amore,Love Is a Many-Spendored Thing di Sammy Fain dal film L’amore è una cosa meravigliosa
Righteous Brothers
Banner del film Ghost
Everybody Needs Somebody to Love,The Blues Brothers,dal film omonimo di John Landis,1980
Everybody needs somebody
Everybody needs somebody to love (someone to love)
Sweetheart to miss (sweetheart to miss)
Sugar to kiss (sugar to kiss)
I need you you you
I need you you you
I need you you you In the morning
I need you you you When my soul’s on fire
Una scena dal film
Un brano scatenato composto nel 1964 da Solomon Burke e ritornato in auge nel 1980 grazie all’irresistibile
interpretazione del duo John Belushi e Dan Aykroyd in The Blues Brothers; i due,armati semplicemente della loro carica di simpatia e di un lookdivenuto leggendario la cantano davanti ad un pubblico estasiato.
Il film,snobbato dalla critica americana che parlò di “saga presuntuosa” e di “imbecille stramberia” venne viceversa apprezzato all’estero così tantoche ben presto divenne un cult.
La canzone parte con un testo recitato su uno sfondo musicale in crescendo;poi le voci dei due attori si sovrappongononel fortunato refrain I need you you you creando un’atmosfera di autentica allegria che non può non contagiare chi ascolta il brano.
Lo stesso Solomon Burke,che aveva scritto la canzone venne invitato da Mick Jagger a fare da session man nella serie di concerti che i Rolling Stones tennero nel 2002-2003.
Everybody Needs Somebody to Love è solo uno dei tantissimi pezzi presenti nella colonna sonora di The Blues Brothers ma,con il passare degli anni, ha finito per diventare l’emblema del film stesso,così come ormai leggendarie sono le figure dei due attori interpreti del film,il compianto John Belushi e Dan Aykroyd.
A riprova di questo,si pensi che The Blues Brothers,sfidando la miopia dei critici americani dell’epoca è oggi considerato uno dei 500 filmpiù importanti della storia del cinema e che Everybody Needs Somebody to Love è ancora cantata come sottofondo per numerosi programmi tv,utilizzata come jingle pubblicitario
e cosa ancora più stupefacente citata in molte chiese americane come esempio di solidarietà per il suo contenuto di valori.
Belushi e Akroyd
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Slave to love,Bryan Ferry 1985,dal film 9 settimane e mezzo di Adrian Lyne,1986
Tell her I’ll be waiting
In the usual place
With the tired and weary
There’s no escape
To need a woman
You’ve got to know
How the strong get weak
And the rich get poor
You’re running with me
Don’t touch the ground
We’re restless hearted
Not the chained and bound
Nel 1985 Bryan Ferry,orfano del suo storico gruppo Roxy music,pubblica il primo single da solista,
Slave to love,cogliendo un clamoroso successo di vendite.Il brano,ritmato e con un ritornello accattivante,
cattura subito l’attenzione del grande pubblico e si piazza in molte classifiche di tantissimi paesi.
Adrian Lyne sceglie questo disco per la sua commedia erotico/soft 9 settimane e mezzo,che se vogliamo con il brano di Cocker You can leave your hat on e quello degli Eurythmics This city never sleeps è l’unica cosa di rilievo dell’intero film,escludendo il formidabile sex appeal di Kim Basinger.
Altri registi scelgono il brano di Ferry come soundtrack;tra di essi segnalo Polanski e il sio Luna di fiele,Duncan Gibbins regista di Tra due fuochie Miami vice,serie tv.
Alla chitarra solista compare Guy Fletcher,”prestato” dai Dire Straits al loro amico Ferry.
Una curiosità sul cantante di Washington (cittadina del nord Inghilterra da non confondersi con la capitale americana);prima di diventareun apprezzato cantante con i Roxy Music si è laureato a Newcastle in belle arti e in seguito è diventato un insegnante di ceramica,lavoro lasciato definitivamente per dedicarsi alla musica.
Bryan Ferry
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